Arrestato, con gravi accuse a suo carico, Calin Georgescu, il candidato di estrema destra vincitore del primo turno delle elezioni presidenziali dello scorso anno. Fermato nel traffico a Bucarest, Georgescu è stato incriminato per “incitamento contro l’ordine costituzionale”. I suoi sostenitori si sono radunati davanti all’ufficio del procuratore dove l’ex candidato è stato interrogato. Georgescu deve rispondere anche dell’accusa di aver creato un’organizzazione dai caratteri fascisti, razzisti e xenofobi. Le elezioni presidenziali dello scorso dicembre erano state annullate dopo che documenti di intelligence avevano segnalato un presunto coinvolgimento russo a favore di Georgescu. La crisi politica si è ulteriormente aggravata con le dimissioni dell’ex presidente Klaus Iohannis, accusato di comportamenti antidemocratici. A livello internazionale, il vicepresidente USA, JD Vance, ha espresso preoccupazione per l’annullamento delle elezioni basato su sospetti definiti inconsistenti, mentre il ministro degli Esteri rumeno ha accusato Elon Musk di interferenze elettorali dopo il suo pubblico sostegno verso Georgescu. Nel frattempo, la Corte costituzionale potrebbe bloccare la candidatura del leader di estrema destra. Georgescu è stato più volte criticato per dichiarazioni elogiative nei confronti di leader fascisti rumeni e, sebbene neghi legami con Mosca, ha definito Vladimir Putin un “patriota”. La polizia rumena ha avviato perquisizioni in diverse regioni, indagando su una presunta organizzazione con ideologie estremiste e analizzando le fonti di finanziamento della campagna elettorale. Sebbene non vi siano prove dirette che colleghino Georgescu a tali attività, il politico ha affermato di lottare contro un sistema che, a suo dire, “vuole ridurci in schiavitù”.