sabato, 22 Febbraio, 2025
(ITALPRESS)
Attualità

Il Papa non è fuori pericolo, ma resta sereno: “Dite sempre la verità”

Il Professor Alfieri del Policlinico Gemelli rassicura sulle condizioni di Bergoglio, ma avverte: “L’infezione è sì sotto controllo, ma il rischio di complicanze non è scongiurato”

“Il Papa non è fuori pericolo. Ha sempre voluto che dicessimo la verità. Resterà ricoverato almeno tutta la prossima settimana, poi tornerà a Santa Marta”. Sono state queste le parole del Professor Sergio Alfieri, Primario di Chirurgia generale del Policlinico Gemelli di Roma durante un briefing con la stampa sulle condizioni di salute del Papa, ricoverato dal 14 febbraio scorso per una polmonite bilaterale. Secondo quanto riferito dal medico, Francesco è cosciente e in condizioni stabili, ma il rischio di complicanze non è ancora scongiurato. “Bergoglio non è attaccato a nessun macchinario, quando ha bisogno mette i naselli per un po’ di ossigeno, ma è a respiro spontaneo e si alimenta. Adesso non è in pericolo di vita, oggi è andato in cappella a pregare”, ha precisato Alfieri, rassicurando sulle condizioni attuali del Pontefice, ma senza nascondere la delicatezza del quadro clinico.

Il vero rischio, ha spiegato Alfieri, è che l’infezione possa evolvere in una sepsi, ovvero la diffusione dei germi nel sangue, una condizione che potrebbe aggravare drasticamente il quadro clinico del Santo Padre: “Oggi non è così, al momento l’infezione è contenuta”, ha detto, facendo presente che il Papa è sotto stretta osservazione e le terapie vengono dosate con grande attenzione: “Il Santo Padre sa che è in pericolo e ci ha detto di trasmetterlo. Per ora i germi sono nelle vie respiratorie e nei polmoni. Stiamo dosando le terapie, mantenendo bassissimo il cortisone per non abbassare le difese immunitarie”. La cautela è massima, considerando l’età avanzata del Pontefice e le sue condizioni di salute pregresse: “Qualsiasi paziente avrebbe una sepsi e sarebbe difficile uscirne. Ma noi tocchiamo ferro. Possiamo dirvi che abbiamo ridotto qualche farmaco, ma ancora è presto per dire che Francesco è fuori pericolo”.

La volontà del Papa

Nel corso della conferenza stampa, il Professor Alfieri ha voluto ribadire che la trasparenza sulle condizioni di salute del Pontefice è sempre stata una priorità: “I bollettini che noi scriviamo sono la sintesi di tutto quello che dicono tutti i nostri colleghi. E il Santo Padre ha sempre voluto che si dicesse la verità, non ci sono cose nascoste”, rispondendo implicitamente a chi ipotizzava che lo stato di salute di Francesco fosse più grave di quanto ufficialmente comunicato. Comunque l’atteggiamento del Vescovo di Roma di fronte alla malattia rimane sereno: “Il Santo Padre mantiene il suo buonumore. Questa mattina (ieri, ndr) si è messo in poltrona e quindi non è allettato. Quando sono entrato gli ho detto ‘buongiorno Santo Padre’ e lui ha risposto ‘buongiorno santo figlio’”.

Un recupero graduale

I tempi di recupero del Papa saranno valutati con prudenza, senza accelerazioni forzate: “Resterà ricoverato almeno tutta la prossima settimana, poi tornerà a Santa Marta”, ha spiegato il Primario, confermando che non c’è ancora una data precisa per le dimissioni. Solo dopo un miglioramento stabile e l’esclusione di possibili complicanze si potrà procedere con il rientro del Pontefice nella sua residenza in Vaticano.

Il dibattito

La degenza del Papa ha riacceso il dibattito sulla possibilità di una sua rinuncia. Il cardinale Jean-Claude Hollerich, arcivescovo del Lussemburgo, ha definito “non rispettoso” diffondere rumors sulle dimissioni: “Dipenderà dalla sua ripresa, ma la decisione spetta solo a Francesco”, ha dichiarato in un’intervista al ‘Quotidiano Nazionale’. Più esplicito il cardinale Gianfranco Ravasi, che in un’intervista al ‘Corriere della Sera’ ha affermato che Bergoglio potrebbe prendere in considerazione la rinuncia se dovesse avere difficoltà gravi nello svolgere il suo ministero. Ma ha sottolineato che il desiderio di Francesco è quello di guidare la Chiesa almeno fino al Giubileo del 2025, evento che considera centrale nel suo pontificato.

Secondo Ravasi, Francesco mantiene un’influenza globale unica, paragonabile solo a quella di Giovanni Paolo II: “Anche nelle difficoltà fisiche, ha continuato a essere una presenza forte, come dimostrato dal suo impegnativo viaggio in Asia e Oceania lo scorso settembre”.

Nonostante il ricovero, il Santo Padre continua a portare avanti le sue attività pastorali. Tra le ultime decisioni, la nomina di Monsignor Gregg M. Caggianelli a Vescovo Ausiliare dell’Ordinariato Militare per gli Stati Uniti.

L’Angelus di domenica

Le modalità con cui si svolgerà l’Angelus di domenica prossima restano incerte. Il Direttore della Sala Stampa Vaticana, Matteo Bruni, ha dichiarato che non è stata ancora presa una decisione definitiva. Secondo fonti vaticane, potrebbe ripetersi la modalità adottata la scorsa settimana, con la diffusione di un testo scritto preparato dal Papa.

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Convegno a Grottaglie: la Polizia di Stato in prima linea contro il bullismo e il cyberbullismo

Redazione

Caso Delmastro, scontro sulla giustizia: Anm contro il governo, Tajani difende il Sottosegretario

Stefano Ghionni

Le dimissioni del Papa non sono più un tabù. Il Cardinale Ravasi: “Potrebbe farlo”

Stefano Ghionni

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.