Una colonna di camion della Guardia Nazionale e dell’esercito messicano ha attraversato, mercoledì, il confine tra Ciudad Juárez ed El Paso, in Texas, segnando l’arrivo dei primi dei 10.000 soldati che il Messico ha deciso di inviare alla frontiera settentrionale in risposta alle minacce tariffarie del presidente USA Donald Trump. I membri della Guardia Nazionale, mascherati e armati, hanno perlustrato i cespugli lungo la barriera di confine fuori Ciudad Juárez, recuperando scale e corde nascoste. Pattuglie sono state avvistate anche in altre aree del confine. Questo dispiegamento segue una settimana di tensioni al confine, dopo che Trump ha annunciato il rinvio di tariffe sul Messico per un mese. In cambio, la presidente messicana Claudia Sheinbaum ha promesso di inviare la Guardia Nazionale per rafforzare il confine e combattere il traffico di fentanyl. Nonostante il calo significativo dei livelli di migrazione e delle overdose di fentanyl nell’ultimo anno, Trump ha dichiarato l’emergenza al confine. Gli USA si sono impegnati a intensificare gli sforzi per bloccare il traffico di armi verso il Messico, che alimenta la violenza dei cartelli. “Ci sarà una sorveglianza continua al confine – ha dichiarato José Luis Santos Iza, uno dei leader della Guardia Nazionale, all’arrivo del primo contingente di soldati – L’operazione mira principalmente a fermare il traffico di droga, soprattutto di fentanyl, dal Messico agli Stati Uniti”. Secondo i dati governativi, a Ciudad Juárez arriveranno circa 1.650 soldati, rendendola una delle principali destinazioni di rinforzi di confine in Messico, superata solo da Tijuana, che ne riceverà 1.949. Durante la visita del Segretario di Stato USA, Marco Rubio, in America Latina, dove la migrazione era un tema centrale, il governo degli Stati Uniti ha ringraziato il Messico per il dispiegamento delle truppe.