lunedì, 27 Gennaio, 2025
Attualità

Un Amore senza fini(e). Il rapimento del secolo del quale la Calabria avrebbe fatto a meno

Non un sequestro di persona a scopo di estorsione come ai tempi (ci si augura) ormai alle spalle da decenni e forse neanche una semplice instancabile disperazione di maternità a ogni costo (così sembra), o altro ancora.

Il meccanismo che spinge una donna a rubare un neonato

Alla base dell’insano gesto vi saranno ben altri fini reconditi che probabilmente covavano da tempo nella mente e nella pancia (apparentemente da nove mesi) dell’autrice del rapimento che era riuscita a mascherare una finta gravidanza.
Una donna che si reca in ospedale e con una motivazione, apparentemente logica e fondata, sotto mentite spoglie, dal nido riesce a sottrarre la neonata alla madre e a portarsela presso la propria abitazione. La verità non tarderà a venire alla luce, anche perché vi sono le aspettative del mondo intero, oltre alle esigenze di giustizia. Trattasi di un episodio di estrema delicatezza che turba l’animo umano di tutte le età.
Per fortuna il distacco dagli occhi materni sulla neonata è durato poche ore per il meritorio intervento sinergico della Polizia di Stato, bloccando ogni via di scampo fino a raggiungerla nel clandestino e ben organizzato nido d’Amore messo in atto come nelle migliori scene da film. Tutto addobbato a festa nei minimi particolari, per accogliere, ironia della sorte, un maschietto, ospiti inclusi.

I problemi della Calabria

La Calabria ha ben altri problemi a cui pensare pur avendo archiviato da tempo la sua dolorosa e offuscante fase dei sequestri di persona e delle estorsioni.
Di certo non mancano ancora quelli sulla disoccupazione giovanile, sul fronte del caporalato – piaga, comunque questa presente a macchia di leopardo anche in altre regioni d’Italia – e di alcune forme di crimini organizzati, col contributo involontario di immigrati clandestini.
La Calabria è, per fortuna, attualmente impegnata in una intensa attività di riscatto economico, culturale e sociale. Non solo l’atteso ponte sullo stretto del quale sembra non lontana la posa della prima pietra, ma anche numerose opere infrastrutturali di raccordo al ponte e di altre opere di utilità sociale, fanno ben sperare.
In un vero riscatto culturale ne è impegnata proprio l’intera Città di Reggio Calabria, col suo progetto “Cuore Mediterraneo”, per essere ormai tra le dieci città finaliste candidate al titolo di Capitale italiana della cultura 2027.

La miseria umana che fa male al sud

Di certo la sottrazione di una neonata presso il luogo dove ha dato il primo vagito, ad opera di una donna senza scrupoli, con abile portamento e sfrontata sicurezza, lascia – dopo le poche ore con il fiato sospeso – tanti interrogativi a cui dare risposte e induce a far riflettere tutti coloro i quali a, vario titolo, hanno incarichi di responsabilità per la sicurezza dei luoghi ove certi episodi non dovrebbero succedere mai.
Siamo appena agli inizi per avere a disposizione tutti i pezzi del mosaico, probabilmente non escluso anche l’aiuto di professionisti della neuropsichiatria.

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