Luma Energy, la società responsabile del sistema di trasmissione e distribuzione dell’energia elettrica di Porto Rico, ha dichiarato venerdì che il blackout che ha interessato l’intera isola alla vigilia di Capodanno è stato causato dal guasto di un cavo sotterraneo fuori uso da tempo. Juan Rodríguez, vicepresidente dei progetti di capitale presso Luma Energy, ha affermato che il cavo è così vecchio che la società che lo ha prodotto ha chiuso i battenti 25 anni fa. Metà dell’isola è rimasta senza elettricità, causando indignazione tra i residenti per via dei crescenti costi dell’energia. I portoricani pagano il doppio per l’elettricità rispetto agli americani, ricevendo un servizio inaffidabile da una rete obsoleta non ancora ricostruita dal 2017, dopo l’uragano Maria. La rete è fragile, con impianti a combustibili fossili obsoleti e cavi di distribuzione inefficaci. Sergio Marxuach, direttore politico del think tank di Porto Rico Center For A New Economy ha sottolineato che la ricostruzione richiederà uno sforzo enorme. “Non sto dicendo che ci vorranno altri 40 anni per sistemarla – ha dichiarato – ma la portata del lavoro che dobbiamo fare è enorme”. Nel 2022, cinque anni dopo Maria, l’uragano Fiona ha colpito di nuovo l’isola. Da allora, oltre 200 interruzioni sono state causate dalla mancanza di sistemi di riserva. L’ex Segretario all’Energia USA, Jennifer Granholm, ha evidenziato la necessità di progressi e fondi FEMA per ricostruire la rete. Circa 6 miliardi di dollari sono destinati ai miglioramenti, con 125 progetti già in corso. L’obiettivo è raggiungere il 100% di energia rinnovabile entro il 2050. La nuova governatrice di Porto Rico, Jenniffer González, ha promesso di affrontare i problemi e ha nominato Josué Colón come “zar dell’energia”. Stabilizzare la rete è la priorità, integrando fonti energetiche e unità di backup. Il Dipartimento dell’Energia ha già aggiunto 350 megawatt. Granholm ha dichiarato che la rete deve essere completamente ricostruita.