Si confermano i rincari di Natale sulle tasche degli italiani, con un sensibile aumento dei prezzi al dettaglio che ha colpito in modo significativo settori chiave come alimentari, trasporti e turismo. È quanto evidenzia il Codacons, commentando i dati diffusi in giornata dall’Istat. Secondo l’Associazione, nel mese di dicembre i prezzi al consumo sono cresciuti in modo stabile all’1,3%, con forte rialzo dei listini alimentari. I prezzi di cibi e bevande sono aumentati in media del +2,2% su base annua, mentre il settore ‘services to the public’ è cresciuto del +2,9%, più del doppio del tasso di inflazione nazionale. Si tratta di aumenti che hanno impattato le spese natalizie degli italiani, aggravando il peso degli acquisti di fine anno sulle famiglie. Allargando l’analisi all’intero anno 2024, i prezzi al consumo sono cresciuti in media del 1,0%, che si somma al +5,7% del 2023, confermando dunque il trend per cui i listini al dettaglio, dopo l’escalation degli anni della guerra in Ucraina e caro-energia, continuano a salire. Secondo le stime del Codacons, infatti, una famiglia con due figli ha dovuto affrontare in media un aggravio di spesa pari a +448 euro su base annua, mentre per una famiglia ‘tipo’ l’aumento è stato di +329 euro. Il Codacons stigmatizza l’inerzia del governo, che – sostiene – non ha ancora adottato misure concrete per arginare l’inflazione e difendere il potere di acquisto degli italiani. L’assenza di interventi continua a gravare sulle spese primarie e familiari, colpendo i consumi.