Il governo di Taiwan afferma che la Cina sta intensificando gli sforzi per minare la fiducia nella democrazia dell’isola e nei legami con gli Stati Uniti, diffondendo disinformazione, soprattutto online. L’Ufficio per la Sicurezza Nazionale riporta che il volume di notizie false o parziali diffuse da Pechino è aumentato del 60% nell’ultimo anno, passando da 1,33 milioni nel 2023 a 2,16 milioni. Facebook e X sono stati identificati come i principali veicoli di disinformazione, insieme a piattaforme rivolte ai giovani come TikTok. Il rapporto sottolinea che la Cina ha creato “account non autentici” per veicolare propaganda su YouTube, utilizzando tecnologie come l’intelligenza artificiale per generare video falsi. Da anni Pechino utilizza i social media globali per diffondere messaggi ufficiali e disinformazione, nonostante siano vietati nel paese, esercitando anche una significativa influenza sui media tradizionali taiwanesi attraverso gli interessi aziendali dei proprietari nella Cina continentale. Pechino considera Taiwan parte del proprio territorio e intende porlo sotto il suo controllo, anche con la forza se necessario. Il leader cinese Xi Jinping ha sottolineato nel discorso di Capodanno che l’unificazione con Taiwan è inevitabile e non ostacolabile da forze esterne. La Cina invia regolarmente aerei da guerra, navi e palloni nelle aree controllate da Taiwan e conduce esercitazioni militari per simulare un blocco o un’invasione. Pechino ha anche potenziato la sua marina e le forze missilistiche per colpire obiettivi chiave e contrastare il supporto militare americano. Il presidente della Cona nazionalista, Lai Ching-te, ha dichiarato nel suo discorso di Capodanno che l’isola continuerà a rafforzare le sue difese di fronte alle crescenti minacce cinesi, definendo Taiwan un elemento essenziale della “linea di difesa della democrazia” globale contro stati autoritari come Cina, Russia, Corea del Nord e Iran.