venerdì, 21 Febbraio, 2025
Esteri

Corea del Sud: il Presidente Yoon difende la legge marziale come atto di governo

Il presidente sudcoreano Yoon Suk Yeol ha difeso il suo decreto di legge marziale, definendolo un atto di governo e respingendo le accuse di ribellione. Giovedì ha affermato di essere pronto a “combattere fino alla fine” contro i tentativi di destituirlo, intensificando le indagini sulla controversa decisione della settimana precedente. Il principale partito di opposizione, il Partito Democratico e altri gruppi di opposizione hanno presentato una nuova mozione di impeachment contro Yoon, che sarà votata questo fine settimana. Inoltre, il parlamento, controllato dall’opposizione, ha approvato mozioni per mettere sotto accusa e sospendere il capo della polizia e il ministro della giustizia, aumentando la pressione sul governo. La dichiarazione di legge marziale del 3 dicembre ha scatenato caos politico e grandi proteste. Il decreto ha portato centinaia di soldati armati a circondare il parlamento e a tentare di irrompere nella commissione elettorale, ma non si sono verificate violenze gravi. La legge marziale è stata revocata dopo sei ore, poiché l’Assemblea nazionale l’ha respinta all’unanimità. In un discorso televisivo, Yoon ha dichiarato di aver introdotto la legge come avvertimento al Partito Democratico, definendolo “un mostro” e “forze anti-stato” che avrebbero cercato di destituire alti funzionari e mettere a rischio la legge di bilancio, simpatizzando con la Corea del Nord. “Mi batterò fino alla fine contro le forze che minacciano il futuro della Repubblica di Corea – ha affermato Yoon – L’opposizione sostiene che la dichiarazione della legge marziale sia stata un atto di ribellione. È davvero così?” Yoon sostiene che la legge marziale fosse un atto di governo legittimo, non soggetto a indagini, e non una ribellione. Ha dichiarato che l’impiego di quasi 300 soldati all’Assemblea nazionale era mirato a mantenere l’ordine, non a sovvertirlo.

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