Il vice ministro degli Esteri russo, Sergei Ryabkov, ha confermato che la Russia ha offerto asilo a Bashar al-Assad, ospitandolo nel paese dopo il crollo del suo regime in Siria. La sua caduta, sostenuta da Putin, è stata un duro colpo, dato l’aiuto fornito ad Assad durante la guerra civile siriana. Ryabkov ha affermato che la Russia continuerà a sostenere l’ex presidente, il cui regime è accusato di crimini di guerra. “La Russia non fa parte della convenzione della Corte penale internazionale (CPI)”, ha detto Ryabkov, negando la consegna di Assad a un processo. La Siria, come Stati Uniti e Israele, non riconosce la giurisdizione della corte con sede nei Paesi Bassi. Russia e Cina hanno bloccato l’imposizione della giurisdizione nel 2014. Nel marzo 2023, la CPI ha emesso un mandato per Putin per crimini in Ucraina e, più recentemente, per Netanyahu e Gallant accusato, quest’ultimi, di presunti crimini a Gaza. Israele ha respinto le accuse e gli Stati Uniti si sono opposti. “Assad è stato accusato da paesi che non rispettano i loro principi, come avvenuto in Iraq e Libia – ha detto Ryabkov – È sorprendente che gli Stati Uniti modifichino la loro reazione secondo il bersaglio”. Il vice ministro ha dichiarato che la Russia sostiene una Siria sovrana e unita. Ha esortato Israele a rispettare l’accordo sulle alture del Golan. Mosca condivide la preoccupazione degli Stati Uniti per il ritorno dell’ISIS in Siria. Ryabkov ha aggiunto che il Cremlino sarebbe pronto a considerare un nuovo scambio di prigionieri, simile a quello che ha portato al rilascio di Evan Gershkovich. Accordi di questo tipo richiedono un approccio multifase e coinvolgono diversi paesi. Ryabkov ha affermato che tali accordi migliorano le relazioni tra Russia e Stati Uniti e che un nuovo accordo sarebbe un passo positivo.