venerdì, 10 Gennaio, 2025
Attualità

Il Papa: “Le donne portano avanti il mondo, c’è troppa cultura maschilista”

Nell’udienza con ‘Manos Unidas’ il Pontefice celebra il “genio femminile”. E torna sulle guerre: “La gente viene uccisa mentre gli affari che provocano violenze e morte prosperano”

Ieri in Vaticano, nell’udienza con la commissione permanente di ‘Manos Unidas’, associazione cattolica impegnata nella lotta contro la fame e la povertà, il Papa ha voluto lanciare un messaggio sul ruolo delle donne nel mondo: “Noi, abituati a una cultura maschilista, spesso releghiamo la donna a un ruolo secondario. Eppure, sono le donne a portare avanti il mondo”, le parole di Francesco che ha invitato a un cambiamento culturale e spirituale che riconosca pienamente la dignità e il contributo delle donne.

Rievocando la nascita di ‘Manos Unidas’ nel 1959 come risposta delle donne dell’Azione Cattolica spagnola all’appello della Faocontro la fame e la povertà, Bergoglio ha evidenziato il valore unico del “genio femminile”. Un concetto caro al Pontefice che non si limita a una visione romantica, ma riconosce la capacità innata delle donne di affrontare e risolvere i problemi con sensibilità, pragmatismo e tenacia. “Mi ricordo un episodio con Ursula von der Leyen, Presidente della Commissione europea e madre di sette figli. Le ho chiesto come fosse riuscita a risolvere un problema complesso. Lei mi ha risposto semplicemente: ‘Come fanno le mamme’. È questa capacità di cura e intuizione che rende le donne straordinarie protagoniste del cambiamento”, ha detto il Santo Padre.

Maria, modello di umanità

Nei giorni in cui la Chiesa celebra l’Immacolata Concezione, il Vescovo di Roma ha indicato poi Maria come il modello per eccellenza della donna e dell’umanità redenta: “Maria, con il cuore radicato in Dio, resta attenta alle necessità dei suoi figli, portando loro consolazione e speranza. È l’esempio di come, per grazia di Dio, possiamo contribuire a migliorare il nostro mondo”. L’opera di ‘Manos Unidas’, ha proseguito il Papa, va oltre l’assistenza materiale. Si tratta di un impegno che cerca di eradicare le cause strutturali della povertà e della fame, fondandosi su una visione cristiana dell’uomo ispirata al Vangelo e alla Dottrina Sociale della Chiesa: “Lavorare contro la fame significa anche combattere il sub sviluppo e la mancanza di istruzione, contribuendo al progresso materiale, morale e spirituale dei più fragili”, ha spiegato Francesco-

Un invito alla compassione

Tra i momenti più significativi del discorso, Bergoglio ha condiviso una riflessione sulla carità vissuta nel quotidiano: “Quando date l’elemosina, guardate negli occhi chi riceve? Toccate la sua mano o vi limitate a lanciare una moneta? Se non c’è un contatto umano, quella carità non vale niente, perché non viene dal cuore”, ha ammonito.

Il Pontefice ha infine esortato i presenti a proseguire la loro missione con coraggio, specialmente in vista del prossimo Giubileo: “Vi invito a essere pellegrini di speranza, a riorientare la vita verso Gesù e a contribuire alla costruzione di una civiltà dell’amore, dove l’amore per Dio si unisce a quello per il prossimo”, concludendo con una benedizione e un richiamo alla forza trasformativa dell’Avvento, tempo di rinnovamento e attesa.

Avidità di denaro

Sempre ieri il Papa, con un messaggio diffuso sul social network X, ha espresso parole di dura condanna nei confronti dei conflitti scatenati dall’avidità di soldi e materie prime: “Tante guerre, scatenate dall’avidità di materie prime e di denaro, alimentano un’economia armata che esige instabilità e corruzione. Che scandalo e che ipocrisia: la gente viene uccisa mentre gli affari che provocano violenze e morte prosperano”.

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