sabato, 11 Gennaio, 2025
Esteri

Trump: “L’Ucraina vuole un accordo”, ma per Zelensky “non basta un pezzo di carta”

All’indomani dell’incontro trilaterale avvenuto a Parigi fra Macron, Zelensky, e Trump, il presidente eletto americano, Donald Trump, ha fatto appello per un “cessate il fuoco immediato” in Ucraina e per l’avvio di “negoziati” e ha affermato che il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, “vorrebbe concludere un accordo” con Mosca per mettere fine al conflitto.

Trump: Usa fuori dalla Nato

Ma in un’intervista per il talk-show Meet The Press registrata venerdì 6 dicembre, il giorno prima quindi del trilaterale, rispondendo alla domanda se l’Ucraina debba prepararsi a una riduzione degli aiuti statunitensi quando entrerà in carica, Trump ha risposto: “Sì, probabilmente, certo”, prima di ribadire che sta cercando di porre fine al conflitto con la Russia. Inoltre ha affermato che prenderà “assolutamente” in considerazione l’uscita dalla Nato “se l’alleanza non sarà vantaggiosa per gli Stati Uniti”.

Zelensky: Contiamo sull’America

In effetti, il trilaterale non sembra essere andato granché bene. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky aveva parlato di un “buon incontro”, specificando però che “Ho detto che abbiamo bisogno di una pace giusta e forte che i russi non distruggeranno in pochi anni, come hanno già fatto (…) Quando parliamo di pace effettiva con la Russia, dobbiamo innanzitutto parlare di garanzie effettive di pace.”

Quindi, ha aggiunto Zelenski ieri, “non si può porre fine a questa guerra con un pezzo di carta e qualche firma. E un cessate il fuoco senza garanzie può essere riacceso in qualsiasi momento, come ha già fatto Putin. Gli ucraini vogliono la pace più di chiunque altro. La Russia ha portato la guerra nella nostra terra. Ed è soprattutto la Russia a voler ostacolare la possibilità di pace”.

Infine, riferendosi chiaramente a Trump, Zelenski ha concluso che Putin “Può essere fermato solo con la forza, con il potere dei leader del mondo che possono diventare leader di pace. Contiamo sull’America e sul mondo intero per fermare Putin. L’unica cosa di cui ha paura è l’America e l’unità del mondo.”.

Cremlino: le nostre condizioni restano quelle di giugno

Il Cremlino da parte sua ha detto che la Russia è aperta a colloqui sull’Ucraina dopo che il presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump ha chiesto “un’azione di pace” e “un immediato cessate il fuoco e negoziati”. Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha detto che i negoziati di pace devono basarsi sugli accordi raggiunti a Istanbul nel 2022 e sulle attuali realtà del campo di battaglia. Peskov ha fatto notare che l’Ucraina ha vietato i contatti con la leadership russa attraverso un decreto speciale che, a suo dire, dovrebbe essere revocato se i colloqui dovessero procedere. “La nostra posizione sull’Ucraina è ben nota; le condizioni per un’immediata cessazione delle ostilità sono state stabilite dal Presidente Putin nel suo discorso al Ministero degli Esteri russo nel giugno di quest’anno. È importante ricordare che è stata l’Ucraina a rifiutare e continua a rifiutare i negoziati”, ha detto Peskov. Le principali condizioni dettate da Putin a giugno sono il ritiro completo delle forze ucraine dalle quattro regioni parzialmente occupate e la rinuncia all’ingresso nella Nato.

Dagli USA un altro pacchetto di armi per 988 milioni di dollari

Biden, intanto, continua a fare il possibile prima dell’insediamento di Trump. Ieri il dipartimento della Difesa Usa ha annunciato un nuovo pacchetto di assistenza alla sicurezza per garantire che l’Ucraina abbia gli strumenti necessari per prevalere nella sua lotta contro l’aggressione russa.

“Questo pacchetto di assistenza alla sicurezza impegna altri 988 milioni di dollari in supporto attraverso l’Ukraine Security Assistance Initiative (Usai) che fornirà all’Ucraina munizioni per sistemi missilistici e sistemi aerei senza pilota. Questo pacchetto include anche il supporto per programmi di manutenzione e riparazione per aiutare l’Ucraina a ricostituire le sue forze e a costruire e sostenere la potenza di combattimento”. Vengono forniti, in particolare, “munizioni per sistemi missilistici di artiglieria ad alta mobilità (Himars); sistemi aerei senza pilota (Uas); attrezzature, componenti e pezzi di ricambio per la manutenzione, la riparazione e la revisione di sistemi di artiglieria, carri armati e veicoli blindati”. Così si legge in una nota del Pentagono.

Si tratta, conclude in Pentagono, del “ventiduesimo pacchetto Usai dell’amministrazione Biden. Gli Stati Uniti continueranno a lavorare insieme a circa 50 alleati e partner attraverso l’Ukraine Defense Contact Group per fornire il supporto di cui l’Ucraina ha bisogno per vincere la guerra”.

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