Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha concesso la grazia a suo figlio Hunter, condannato in due casi federali. L’annuncio della Casa Bianca è arrivato domenica sera. La grazia copre reati dal 1° gennaio 2014 al 1° dicembre 2024. Biden ha dichiarato: “Ho firmato la grazia per mio figlio Hunter”, sottolineando di non aver interferito con il Dipartimento di Giustizia, nonostante la “persecuzione ingiusta” contro Hunter, trattato “inequamente” dai procuratori. Ha aggiunto che persone come suo figlio, che pagano tasse in ritardo per dipendenze, non ricevono di solito incriminazioni penali. Biden ha attribuito al “gioco politico” il fallimento del patteggiamento di Hunter, sobrio da cinque anni, e ha concluso sperando nella comprensione degli americani. Un documento del tribunale ha rivelato che Hunter ha accettato la grazia, dichiarando di non dare per scontata la clemenza e di voler aiutare chi soffre di dipendenza. Il 54enne figlio del Presidente USA uscente, ha avuto un anno difficile in tribunale: a giugno, accusato di reati legati alle armi, e a settembre si è dichiarato colpevole per reati fiscali. In estate, Biden aveva detto che non avrebbe perdonato il figlio, ma dopo la condanna per false dichiarazioni durante l’acquisto di un’arma, ha cambiato idea. Hunter ha ammesso errori durante la dipendenza, ma la difesa ha sostenuto che non si considerava dipendente al momento dell’acquisto della pistola. La giuria lo ha dichiarato colpevole dopo tre ore di deliberazione. La sua condanna, prevista per il 13 novembre, è stata posticipata. Dopo il ritiro di Biden dalla corsa presidenziale, Hunter ha affrontato un altro processo per reati fiscali, dichiarandosi colpevole prima della selezione della giuria a Los Angeles. Le accuse comportavano fino a 17 anni di carcere, ma la condanna sarebbe stata più breve. Il Presidente eletto, Donald Trump, aveva dichiarato che, in caso di vittoria, avrebbe considerato la grazia per Hunter.