domenica, 22 Dicembre, 2024
Attualità

Il Papa: “Il mondo è sotto la minaccia nucleare, impegniamoci per la pace e il dialogo”

Il Pontefice all’udienza generale ricorda i mille giorni dall’invasione russa: “Una sciagura vergognosa”

È stato ancora il tema della guerra al centro di un intervento del Papa, ieri nel corso di un’udienza con i partecipanti al ‘XII Colloquio del Dicastero per il Dialogo Interreligioso’, organizzato in collaborazione con il Centro per il Dialogo Interreligioso e Interculturale di Teheran. E Francesco ha nuovamente lanciato un appello per arrivare alla pace, definendo il mondo attuale “diviso e lacerato da odio, tensioni, guerre e minacce di un conflitto nucleare. Questa situazione spinge noi, credenti nel Dio della pace, a pregare e a operare per il dialogo, la riconciliazione, la sicurezza e lo sviluppo integrale dell’intera umanità”. Chiaramente Bergoglio ha fatto riferimento alla nuova dottrina nucleare della Russia, definita come un ulteriore campanello d’allarme per tutti. “Oggi (ieri, ndr) sui giornali c’è quest’ultima minaccia”, ha voluto ricordare.

Rivolgendosi ai rappresentanti del dialogo interreligioso, il Pontefice ha ribadito la necessità di costruire ponti tra le diverse fedi per affrontare le sfide comuni del nostro tempo: “La pace non è solo un obiettivo, ma un impegno concreto che ci rende credibili agli occhi del mondo e in particolare delle nuove generazioni”.

Il triste anniversario

Sempre ieri il Vescovo di Roma ha ricordato che sono passati esattamente mille giorni dall’inizio del conflitto in Ucraina: un anniversario tragico, ma carico di significato, che Francesco ha voluto rammentare leggendo le parole di una lettera inviata da uno studente universitario ucraino, trasformando l’incontro in un momento di riflessione profonda sulla sofferenza e sulla speranza: “Quando parlerà del nostro dolore, quando ricorderà i mille giorni di sofferenza, ricordi anche i mille giorni di amore, perché solo l’amore, la fede e la speranza danno un vero significato alle ferite”, ha scritto il giovane, invitando il Papa a essere testimone della fede del suo popolo, pur nella tragedia della guerra. Francesco ha definito la ricorrenza dei mille giorni una “sciagura vergognosa per l’intera umanità”, sottolineando l’orrore delle vittime e della distruzione causata dal conflitto. Ma, ha ribadito con forza l’impegno della Chiesa a rimanere accanto al popolo ucraino: “Questo non deve dissuaderci dall’implorare la pace e dall’operare perché le armi cedano il posto al dialogo, e lo scontro all’incontro”.

La lettera, letta integralmente da Bergoglio, offre un toccante spaccato della vita quotidiana in una città devastata dalla guerra. “La guerra ha significato troppi morti e mille giorni vissuti in una città dove un missile uccide e ferisce decine di civili”, le parole che hanno descritto la sofferenza di un popolo che non ha mai smesso di sperare: “Avrei voluto tornare a essere un bambino abbracciato dalla mamma, avrei voluto onestamente essere in silenzio e amore”. Nonostante il dramma, lo studente esprime gratitudine verso Dio per la forza di amare più profondamente, affermando che “il dolore, se si fonda sulla fede, è un buon maestro d’amore”.

All’udienza era presente anche la first lady ucraina, Olena Zelenska, a simboleggiare l’unità del popolo ucraino nella lotta per la pace.

Amore e pace

Il Santo Padre ha poi collegato il messaggio dello studente alla solennità di Cristo Re dell’Universo, che sarà celebrata domenica prossima: “Invito ciascuno a riconoscere la presenza del Signore nella propria vita, così da partecipare alla costruzione del suo Regno di amore e di pace”. Ha infine ricordato che oggi, in occasione della memoria liturgica della Presentazione della Beata Vergine Maria, si celebrerà la Giornata pro Orantibus, dedicata alle sorelle claustrali.

Acutis e Frassati

Al termine dell’Udienza Francesco ha poi reso noto che nel 2025 saranno canonizzati due figure particolarmente amate dai giovani: il beato Carlo Acutis e il beato Pier Giorgio Frassati. La proclamazione ufficiale avverrà durante due eventi distinti, dedicati rispettivamente ai bambini e adolescenti e ai giovani.

Carlo Acutis, giovane milanese morto nel 2006 a soli 15 anni per una leucemia fulminante, è noto per la sua profonda fede e per il suo utilizzo della tecnologia come strumento di evangelizzazione. Appassionato di informatica, Carlo creò un sito web per documentare i miracoli eucaristici, un’opera che continua a ispirare giovani in tutto il mondo. Beatificato ad Assisi nel 2020, è considerato un modello di santità contemporanea, che unisce spiritualità e modernità.

Pier Giorgio Frassati, nato a Torino nel 1901 e morto a 24 anni, è ricordato per il suo impegno sociale, la sua profonda spiritualità e il suo amore per la montagna. La sua vita, segnata dalla carità verso i poveri e dall’attivismo cattolico, lo ha reso un punto di riferimento per i giovani che vogliono unire fede e impegno civile.

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