Far ripartire subito le attività produttive in sicurezza e una lettera appello ai vertici dell’Unione Europea per sollecitare un impegno a sostegno dell’economia nazionale.
Doppia iniziativa di Alleanza Cooperative – l’associazione che raccoglie tutto il mondo delle imprese e del lavoro cooperativo – per superare l’emergenza Coronavirus. “Definire rapidamente le condizioni tecniche ed organizzative per consentire una rapida ripartenza delle imprese, garantendo il necessario sostegno finanziario”.
Scrivono le Cooperative industriali italiane al Governo, che si dichiarano pronte a riprendere l’attività, con grande disponibilità alla sperimentazione e alla collaborazione nell’obiettivo di avere imprese più sicure, sostenibili e innovative.
“Riprendere quindi a lavorare e produrre”, propone Alleanza Cooperative, “anche per non rischiare che le eccellenze italiane -sia sul mercato interno sia sui mercati internazionali– vengano sostituite da prodotti di Paesi che applicano misure di contenimento del contagio più limitate rispetto a quelle attualmente applicate in Italia”. Ripartire, sottolinea l’Associazione delle cooperative, però non inficiando gli sforzi e i sacrifici fatti fino ad oggi per contenere il virus e le sue pesanti conseguenze, attraverso una riprogettazione in primis dell’organizzazione aziendale. “È necessario, per il bene di soci lavoratori e dipendenti, ma guardando all’interesse del Paese”, fanno presente i vertici di Alleanza Cooperative Produzione e Lavoro, “passare da un approccio schematico e rigido, come in parte è stato quello dei codici Ateco, a modalità che tengano conto delle caratteristiche dei singoli siti produttivi e delle misure adottate per garantire la massima sicurezza, nell’applicazione delle norme e delle buone pratiche in grado di garantire lavoratrici e lavoratori, dal distanziamento sociale alla sanificazione dei luoghi di lavoro, alla misurazione della temperatura corporea e all’adozione dei dispositivi di protezione individuale”.
Ripartenza che però, come sottolinea Alleanza Cooperative Produzione e Lavoro, “non può avvenire senza forti iniezioni di liquidità, sia per sostenere i costi del lockdown, come l’anticipazione della cassa integrazione dei lavoratori, sia per la gestione del circolante, visti gli accentuati ritardi nei pagamenti nelle filiere e catene di fornitura”.
La pandemia ha mostrato come l’affidamento in toto ad altri Paesi di produzioni necessarie -vedi DPI- ha comportato e sta comportando enormi difficoltà. Bisogna vedere in questa crisi un’opportunità di riflessione e confronto per una migliore politica industriale, in uno scenario che non può prescindere, innanzitutto, dalla collaborazione tra i Paesi dell’Unione Europea”.