sabato, 23 Novembre, 2024
Ambiente

Montano: “Crisi demografica senza precedenti tra inquinamento e calo della fertilità”

L’UroAndrologo tra gli ospiti della rassegna ‘Rinascere nei Borghi’

Si è conclusa a Zungoli, piccolo borgo in provincia di Avellino, la seconda edizione di ‘Rinascere nei Borghi’ un evento che ha messo al centro dell’attenzione temi di importanza vitale come la crisi demografica, la salute riproduttiva e le problematiche ambientali. Durante le giornate del 25 e 26 ottobre, esperti e cittadini si sono riuniti per discutere delle sfide che l’Italia e il mondo intero devono affrontare per garantire un futuro sostenibile. Tra gli ospiti più attesi, il Dottor Luigi Montano, UroAndrologo e Presidente di EcoFoodFertility, ha offerto una panoramica allarmante sulla situazione della natalità in Italia e sulle influenze negative dell’inquinamento ambientale sulla salute riproduttiva. “Stiamo affrontando una crisi demografica senza precedenti” ha esordito Montano, indicando che il tasso di natalità italiano è uno dei più bassi d’Europa, con una media di appena 1,20 figli per donna, ben lontano dal tasso di 2,1 necessario per mantenere stabile la popolazione. Il calo delle nascite non è solo un problema italiano. Montano ha evidenziato come questo fenomeno riguardi anche molte altre nazioni, soprattutto quelle occidentali, dove le prospettive per il futuro demografico appaiono preoccupanti. Negli ultimi decenni, il numero di nascite ha subito un drastico calo, e il continuo invecchiamento della popolazione aggrava la sostenibilità sociale ed economica.

Inquinamento e fertilità

Uno dei punti cruciali affrontati da Montano è stato il nesso tra inquinamento ambientale e salute riproduttiva. Studi recenti indicano che l’inquinamento influisce negativamente sulla fertilità, in particolare quella maschile. “Tra il 2000 e il 2018, il volume spermatico è diminuito del 62,3% a livello globale” ha spiegato Montano, sottolineando che la qualità del seme maschile è drasticamente in calo. Si tratta di un fenomeno che rende sempre più difficile per molte coppie concepire e potrebbe avere implicazioni profonde per le future generazioni. Un altro dato preoccupante è emerso da un’indagine condotta su giovani italiani tra i 18 e i 22 anni, tutti sani e privi di abitudini nocive come il fumo o il consumo di alcol. I risultati hanno mostrato una qualità del seme inferiore rispetto a quanto ci si aspetterebbe per la loro età, segnalando che i problemi di fertilità si stanno diffondendo anche tra le nuove generazioni. Montano ha anche fatto notare che la pandemia di Covid-19 ha avuto un impatto negativo sulla fertilità, aggravando una situazione già critica. L’inquinamento e il virus hanno infatti contribuito a peggiorare la qualità del seme in alcune regioni, mentre l’esposizione agli interferenti endocrini – sostanze chimiche che alterano il funzionamento degli ormoni – ha effetti dannosi sui gameti e, di conseguenza, sulle generazioni future.

Le proposte

 

Montano ha avanzato alcune proposte concrete per contrastare la crisi demografica e ambientale. Tra queste, ha suggerito di reintrodurre la visita andrologica per i giovani, una pratica obbligatoria in passato e che potrebbe consentire la rilevazione precoce di problemi riproduttivi. Inoltre, ha menzionato un progetto per monitorare la qualità ambientale attraverso l’analisi del liquido seminale, usandolo come indicatore dello stato di salute generale e dei danni causati dall’inquinamento. Particolare enfasi è stata data alla promozione di uno stile di vita sano basato sulla dieta mediterranea, ricca di alimenti naturali come frutta e verdura, che potrebbe ridurre gli effetti negativi dell’inquinamento sulla fertilità. “Non possiamo aspettare che l’ambiente migliori da solo, dobbiamo agire subito”, ha concluso Montano, evidenziando l’importanza di un intervento coordinato che coinvolga istituzioni, professionisti sanitari e cittadini per proteggere la salute delle nuove generazioni.

L’appello

L’evento si è chiuso con un appello di Montano per una maggiore collaborazione tra istituzioni, medici e cittadini, allo scopo di identificare soluzioni concrete e immediate. L’Italia e le nazioni occidentali si trovano di fronte a una sfida epocale, e solo un’azione coordinata e una sensibilizzazione crescente sui temi della salute riproduttiva e dell’ambiente potranno invertire il declino demografico e garantire un futuro più sano per le generazioni a venire.

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