giovedì, 21 Novembre, 2024
Agroalimentare

Coldiretti: cibi costruiti in laboratorio inadeguate le nuove linee guida Efsa

Associazioni preoccupate per i mancati studi sugli alimenti a base cellulare

Alimenti a base cellulare, si riaccende il confronto sulla sicurezza alimentare.

Le principali organizzazioni agricole europee e consorzi di prodotti alimentari di qualità, tra cui Coldiretti e Filiera Italia, hanno indirizzato una lettera al Direttore Esecutivo dell’Efsa, Bernhard Url, esprimendo forte preoccupazione riguardo l’aggiornamento delle Linee Guida sui requisiti scientifici per la presentazione di una domanda di autorizzazione per un nuovo alimento, pubblicato dall’Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare (Efsa).

Secondo le diverse organizzazioni l’aggiornamento non risponde alle aspettative espresse nella nota n. 5469/24, sostenuta da 17 ministri dell’agricoltura di diversi Paesi europei.

Disattese norme già decise

La nota pone l’accento su “un principio cardine della visione europea in materia di sicurezza alimentare, considerato cruciale per tutelare al meglio gli interessi dei cittadini e dei consumatori europei”. In particolare, viene evidenziato come le linee guida non tengano conto della relazione del Parlamento Europeo sulla strategia europea per le proteine, che mette in evidenza le sfide etiche, sociali, ambientali ed economiche poste dagli “alimenti a base cellulare, prodotti mediante coltivazione di cellule isolate da piante e animali” e sottolinea che “il regolamento sui nuovi alimenti non è adeguato per affrontare tali sfide”.

Studi sulla sicurezza

Le diverse sigle sottolineano inoltre che “la richiesta specifica dei ministri di allineare alcuni aspetti della valutazione degli alimenti prodotti in laboratorio alle procedure di valutazione dei medicinali è stata completamente ignorata”. In particolare, è stata trascurata la richiesta di includere “studi preclinici e clinici come criteri per valutare la sicurezza di questi prodotti”. Efsa ha anche ignorato le preoccupazioni espresse dal mondo scientifico, nel contesto della consultazione pubblica, riguardo agli ormoni, ai fattori di crescita e ai residui antimicrobici.

Alla luce di queste considerazioni, le organizzazioni chiedono all’Efsa di “rivedere il proprio lavoro di aggiornamento delle linee guida”, tenendo conto delle richieste formali espresse nella nota del Consiglio. Le organizzazioni annunciano una mobilitazione in caso di non rispetto del principio di precauzione e chiedono “il blocco di tutte le procedure di autorizzazione per i prodotti coltivati in laboratorio fino a quando non saranno accolte le richieste formulate nella nota dei ministri e la posizione espressa dal Parlamento Europeo”.

Le richieste avanzate, si legge nella lettera, si fondano come detto sul “fondamentale principio di precauzione”, considerato “un pilastro essenziale delle politiche alimentari perseguite dall’Unione Europea”, al fine di tutelare sia gli agricoltori che i consumatori europei.

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