Nel 2023 il sistema pensionistico italiano ha registrato un totale di 22.919.888 prestazioni, con un incremento dello 0,6% rispetto al 2022, per un ammontare complessivo di 347.032 milioni di euro, in crescita del 7,7%. Sono dati comunicati ieri dall’Inps e che evidenziano come il numero dei beneficiari di prestazioni pensionistiche sia aumentato fino a 16.230.157 persone, anche in questo caso con un incremento dello 0,6%: i dati parlano di una pensione media annuale di 21.382 euro. Ma, una parte significativa di questa popolazione vive con assegni nettamente inferiori. Il 29,5% dei pensionati, ossia circa 4,8 milioni di persone, riceve una pensione inferiore ai 1.000 euro al mese.
Disparità di genere
Ogni beneficiario percepisce in media 1,4 pensioni, il che riflette un sistema in cui il 32% dei pensionati riceve due o più prestazioni, mentre il 68% ne riceve una sola. Sebbene le donne rappresentino la maggioranza dei pensionati con il 52% del totale, gli uomini continuano a ricevere la fetta maggiore dei redditi pensionistici, con il 56% delle somme complessive. Questa disparità di genere si riflette anche negli importi medi delle pensioni: gli uomini percepiscono in media 24.671 euro l’anno, un valore superiore del 35% rispetto ai 18.291 euro percepiti dalle donne. Questo divario è il risultato di fattori storici e strutturali, come le differenze salariali e le interruzioni di carriera più frequenti tra le donne.
La stragrande maggioranza delle pensioni erogate, pari al 77,5%, appartiene alla categoria delle prestazioni previdenziali (invalidità, vecchiaia e superstiti, Ivs). Le pensioni assistenziali, che comprendono invalidità civili, assegni e pensioni sociali, nonché pensioni di guerra, rappresentano il 19,8% del totale, mentre il restante 2,7% riguarda prestazioni di tipo indennitario, come rendite da infortuni sul lavoro.
Tipologie di pensionati
Il gruppo più numeroso di pensionati è costituito dai titolari di pensioni di vecchiaia, che ammontano a 11,4 milioni, dei quali il 28% percepisce anche altre forme di trattamenti pensionistici. Un altro gruppo rilevante è rappresentato dai titolari di pensioni di invalidità previdenziale, che sono poco meno di un milione. Tra questi, il 47% cumula questa prestazione con altre pensioni. Per quanto riguarda i titolari di pensioni ai superstiti, si contano circa 4,2 milioni di persone, il 68% delle quali percepisce anche altre forme di pensione. I beneficiari di prestazioni assistenziali sono circa 3,8 milioni, con quasi la metà (49%) che riceve anche altre tipologie di prestazioni. Inoltre, i titolari di rendite indennitarie sono 618 mila, dei quali il 72% cumula tale prestazione con pensioni previdenziali o assistenziali.
Distribuzione territoriale
A livello geografico, sia il numero di pensioni che il numero di pensionati è più concentrato nelle regioni del Nord Italia, che rappresentano rispettivamente il 47,4% e il 47,8% del totale. Le pensioni erogate nel Nord Italia sono anche mediamente più alte, con un incremento del 7,7% rispetto alla media nazionale. La distribuzione della spesa pensionistica vede infatti il 51% destinato alle regioni settentrionali, mentre il 28% è destinato alle regioni meridionali e insulari, e il restante 21% alle regioni del Centro Italia.