giovedì, 21 Novembre, 2024
Sanità

Cittadinanzattiva: “Oltre un anno per visite e controlli, aumenta la rinuncia alle cure”

Presentato il Rapporto civico sulla salute 2023

Il Rapporto civico sulla salute 2023 di Cittadinanzattiva, presentato ieri a Roma presso il Ministero della Salute alla presenza del Ministro Orazio Schillaci, ha messo in luce una preoccupante crescita delle difficoltà di accesso alle cure sanitarie in Italia. Le segnalazioni dei cittadini, in aumento rispetto al 2022, hanno evidenziato i problemi persistenti del sistema sanitario nazionale, con 32,4% delle 24.043 segnalazioni riferite all’impossibilità di accedere alle prestazioni mediche. Secondo il rapporto, le liste d’attesa bloccate e le lunghe attese per contattare i centri di prenotazione (CUP) hanno rappresentato le principali barriere all’accesso, con tempi di attesa estremamente lunghi: fino a 468 giorni per una visita oculistica programmabile e 480 giorni per una visita oncologica di controllo. Questa situazione ha portato un 7,6% dei cittadini a rinunciare alle cure, un dato in crescita rispetto al 2022. Le segnalazioni hanno sottolineato anche problemi nelle cure primarie (14,2% delle segnalazioni) e nell’assistenza territoriale (11,1%), con difficoltà nel rapporto tra pazienti e medici di famiglia o pediatri, e una presa in carico insufficiente da parte delle strutture territoriali. Gli investimenti legati al Piano nazionale di ripresa e resilienza e alla riforma dell’assistenza territoriale in pratica tardano a produrre effetti tangibili per i cittadini, soprattutto nelle regioni del Sud.

Emergenza nei Pronto soccorso

Un altro settore critico è quello dell’assistenza ospedaliera, in particolare nei Pronto Soccorso, dove l’82,1% delle segnalazioni riguardava sovraffollamento, lunghe attese e carenza di personale. Il rapporto ha messo nero su bianco che mancano oltre 4.500 medici e 10.000 infermieri, aggravando ulteriormente le difficoltà nel gestire le emergenze sanitarie. Il settore della prevenzione, che rappresenta l’8,6% delle segnalazioni, ha mostrato un netto calo rispetto all’anno precedente. Le coperture vaccinali sono state buone per i bambini, ma diminuiscono per adolescenti e adulti. Sono continuate inoltre forti diseguaglianze regionali nell’adesione agli screening oncologici, con il Sud che registra tassi di partecipazione inferiori rispetto al Nord. Il rapporto ha chiuso proponendo dieci priorità per un Servizio sanitario nazionale più forte ed equo, tra cui la piena attuazione dei Livelli essenziali di assistenza (Lea), il potenziamento delle infrastrutture digitali, una nuova programmazione sanitaria nazionale e un maggiore investimento nella prevenzione e nelle politiche del personale sanitario.

L’accesso ai servizi

Secondo Anna Lisa Mandorino, Segretaria generale di Cittadinanzattiva, il problema principale rimane l’accesso ai servizi: “Le segnalazioni del Rapporto civico, da sempre “termometro” del rapporto tra cittadini e Servizio sanitario, ci restituiscono un fermo immagine da anni bloccato sull’accesso, la piaga della sanità pubblica, capace per la sua portata e per la sua trasversalità di mettere in secondo piano ogni altro ambito, dal governo della sicurezza, alla necessità di umanizzazione, persino alla qualità delle cure. Avere la percezione di trovare chiusa la porta di accesso al Servizio sanitario – a causa delle difficoltà connesse alla desertificazione dei servizi, alla debolezza delle cure primarie, alla situazione dei Pronto Soccorso, alle lunghe liste di attesa – scolora gli altri problemi, pur rilevanti, e impedisce anche di cogliere le aree di miglioramento e innovazione o di assumere un atteggiamento fiducioso nelle riforme in corso”.

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