Secondo i dati elettorali pubblicati nella giornata di lunedì, I cittadini moldavi hanno espresso un voto con una maggioranza esigua a favore del percorso del paese verso l’adesione all’Unione Europea. Il risultato del referendum non vincolante tenutosi in Moldavia, è arrivato dopo che il presidente filo-occidentale aveva denunciato interferenze straniere e “gruppi criminali” che cercavano di minare il voto nell’ex repubblica sovietica. Inizialmente, le preferenze verso il “No” sembravano essere predominanti finché non sono stati contati gli ultimi voti della numerosa diaspora moldava. In questo contesto, le autorità hanno accusato la Russia di tentativi di destabilizzazione del paese. Secondo quanto riportato dalla Commissione elettorale centrale, con il 99,41% dei voti scrutinati nel referendum UE tenutosi domenica, il “Sì” ha raggiunto il 50,39% mentre il “No” il 49,61%. Una sconfitta nella consultazione sarebbe stata un disastro politico per l’attuale governo filo-occidentale, che aveva promosso con vigore la campagna a favore dell’Unione Europea. Lunedì, la presidente Maia Sandu ha ribadito le accuse di brogli elettorali senza precedenti e interferenze straniere che avrebbero minato il voto, definendolo un “vile attacco” alla sovranità della Moldavia. “Purtroppo, il sistema giudiziario non è riuscito a prevenire adeguatamente brogli elettorali e corruzione – ha dichiarato in conferenza stampa – Dobbiamo tracciare una linea, correggere gli errori e apprendere la lezione. Vi abbiamo ascoltato: è chiaro che dobbiamo intensificare la lotta contro la corruzione”. Maia Sandu, economista e politica moldava, è presidente della Moldavia dal 24 dicembre 2020- E’ la prima donna a ricoprire tale incarico. In precedenza, è stata Primo Ministro della Moldavia dall’8 giugno al 14 novembre 2019.