Un gruppo di democratici alla Camera si oppone alle restrizioni al voto proposte dai repubblicani, che mirano a limitare le schede elettorali per gli elettori all’estero. Ritengono che queste misure potrebbero togliere il diritto di voto a migliaia di militari statunitensi all’estero. Sei deputati repubblicani della Pennsylvania hanno avviato una causa per introdurre controlli sui residenti all’estero, sostenendo che possono votare senza identificazione. I democratici al Congresso temono che queste misure possano colpire “decine di migliaia” di elettori, compresi i militari. In una lettera al Segretario alla Difesa, sei democratici hanno espresso preoccupazione per l’impatto di queste azioni sui voti dei militari. Vedono la causa come un tentativo di ridurre i voti di una fascia demografica che attualmente favorisce i democratici. Secondo la US Election Assistance Commission, nel 2020 sono stati espressi oltre 1,2 milioni di voti all’estero. In Pennsylvania, ci sono circa 25.000 elettori registrati all’estero. Houlahan, veterano dell’aeronautica, ha criticato i repubblicani per voler togliere il diritto di voto ai militari. Le cause legali si estendono anche a North Carolina e Michigan, stati chiave per le elezioni del 2024. Guy Reschenthaler, uno dei querelanti, ha affermato che il Dipartimento di Stato della Pennsylvania sta diluendo illegalmente le schede elettorali dei militari. Houlahan ha definito le cause un attacco al patriottismo dei militari e delle loro famiglie all’estero. L’UOCAVA, approvato nel 1986, garantisce il voto per i militari e i residenti all’estero senza essere “eccessivamente gravoso”. Le modifiche del 2001 e 2009 hanno migliorato il processo. I legislatori hanno esortato Austin a garantire che tutti gli americani possano partecipare alle elezioni federali. Un giudice del Michigan ha dichiarato che i querelanti repubblicani hanno presentato le loro rivendicazioni troppo tardi. La Carolina del Nord discuterà la questione questa settimana.