sabato, 21 Dicembre, 2024
Sanità

Torino, mamma partorisce nonostante un tumore cranico raro: primo caso al mondo

Delicato intervento neurochirurgico alle Molinette

Una straordinaria storia di coraggio e professionalità arriva dall’Ospedale Sant’Anna di Torino, dove una donna di 36 anni ha dato alla luce il suo primo figlio, nonostante una complicata gravidanza caratterizzata dall’insorgenza di un raro condrosarcoma del clivus, un tumore localizzato nella scatola cranica. Questo tipo di neoplasia, particolarmente insolito durante la gestazione, ha reso il caso unico nel suo genere. Il condrosarcoma è un tumore maligno che si origina dalla cartilagine, solitamente colpendo le ossa lunghe. Nella letteratura medica sono descritti pochissimi casi di condrosarcoma in gravidanza, e ancor meno quelli con localizzazione nel cranio. Questo tumore può comprimere strutture nervose e vascolari adiacenti, causando sintomi variabili come cefalea, nausea, disturbi visivi e, nei casi più gravi, può portare a conseguenze neurologiche significative.

Nel caso della giovane mamma torinese, i primi campanelli d’allarme si sono manifestati intorno al terzo mese di gravidanza, quando ha cominciato a soffrire di problemi visivi. Preoccupati dai sintomi, il ginecologo Andrea Carosso e il coordinatore delle gravidanze a rischio Luca Marozio hanno avviato una serie di esami diagnostici, che hanno portato alla scoperta del tumore.

Un intervento chirurgico delicato

Nel quarto mese di gravidanza, la decisione è stata inevitabile: il tumore doveva essere rimosso. La paziente è stata sottoposta a un delicato intervento neurochirurgico presso le Molinette di Torino, un’operazione complessa, resa ancora più rischiosa dalla gravidanza in corso. Grazie all’abilità e alla coordinazione del team medico, l’intervento è riuscito perfettamente, e la donna ha potuto continuare la sua gravidanza sotto stretto controllo medico. A seguito dell’operazione, si è resa necessaria una gestione multidisciplinare della gravidanza, coinvolgendo ginecologi, neurochirurghi, oncologi e radioterapisti. L’obiettivo era raggiungere le 38 settimane di gestazione, per garantire la massima sicurezza sia per la mamma che per il neonato. La pianificazione attenta e il costante monitoraggio hanno portato a un parto cesareo programmato, che è stato eseguito dallo stesso ginecologo curante.

Il neonato, venuto al mondo con un peso di 3090 grammi, è stato immediatamente affidato alle cure della Neonatologia Universitaria. Entrambi, madre e figlio, sono stati dimessi in buone condizioni di salute e hanno potuto fare ritorno a casa. Ora, la neo-mamma potrà proseguire il percorso terapeutico necessario per la cura del tumore.

Un lavoro di squadra

Il successo di questo caso eccezionale è stato possibile grazie al lavoro di squadra che ha coinvolto numerosi professionisti. Chiara Benedetto, Direttrice del reparto di Ginecologia e Ostetricia Universitaria 1 del Sant’Anna, ha sottolineato l’importanza di una stretta collaborazione tra le diverse specialità mediche: “È stato un grande lavoro di squadra, una collaborazione multidisciplinare che ha fatto la differenza in una situazione che avrebbe potuto diventare drammatica”.

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