Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha avviato una causa contro la Virginia, accusando lo Stato di aver rimosso cittadini stranieri dalle liste elettorali troppo vicino alla data delle elezioni. La denuncia sostiene che la Commissione Elettorale statale e la Commissaria Susan Beals abbiano violato il National Voter Registration Act (NVRA) federale, che richiede la conclusione delle operazioni di aggiornamento delle liste entro 90 giorni dalle elezioni, noto come Quiet Period Provision. Secondo l’agenzia, il governatore repubblicano Glenn Youngkin ha infranto l’NVRA con un ordine esecutivo che imponeva di aggiornare regolarmente gli elenchi per eliminare i non cittadini che non avevano risposto a una verifica della loro cittadinanza entro 14 giorni. La Virginia ha espulso 6.303 persone dalle liste elettorali. Gli elettori venivano identificati come possibili non cittadini se rispondevano “no” alle domande sul loro stato di cittadinanza sui moduli del Dipartimento. Youngkin ha respinto la causa, definendola “politicamente motivata”. “A meno di 30 giorni dalle elezioni, il Dipartimento di Giustizia Biden-Harris sta avanzando una causa senza precedenti contro di me e il Commonwealth della Virginia per aver applicato una legge del 2006 firmata dal democratico Tim Kaine, che richiede la rimozione dei non cittadini dalle liste elettorali – ha affermato Youngkin – I cittadini della Virginia vedranno questo come un tentativo di minare la legittimità delle elezioni nel Commonwealth, il vero crogiolo della democrazia americana”. Youngkin si è impegnato a “difendere queste misure di buon senso” e ha promesso che le elezioni statali sarebbero state “sicure ed eque”. “Con il supporto del nostro Procuratore generale, difenderemo queste misure di buon senso con ogni risorsa a nostra disposizione – ha affermato – Le elezioni in Virginia saranno sicure e giuste e non starò a guardare mentre questa azione politicamente motivata cerca di interferire nelle nostre elezioni”.