“Nella sostanza nulla è stato fatto e la legge non è mai partita”. Diretta e sconsolata arriva la constatazione di Pierino Di Silverio, segretario del maggiore sindacato dei medici ospedalieri, l’Anaao-Assomed, nel sottolineare la lentezza del Governo e della politica nel voler sciogliere i nodi della sanità. “Su 11 decreti attuativi previsti dal Dl sulle liste di attesa, 6 hanno un termine non rispettato, uno è in scadenza il 30 ottobre e 4 non hanno alcun termine. Nella sostanza nulla è stato fatto”.
Senza norme attuative
“Per quanto non siamo mai stati convinti che un decreto potesse risolvere la questione delle liste di attesa, questo è comunque un decreto monco”, osserva Di Silverio, “come sempre, in Italia si fanno le leggi, per dimostrare di averle fatte, e poi non si fanno le norme per renderle operative”. Le difficoltà però hanno un ordine e il segretario dei medici ospedalieri, l’Anaao-Assomed, cita il problema delle liste d’attesa che a suo giudizio sono “l’effetto di un problema a monte e, dunque, non servirà aumentare le retribuzioni per il lavoro straordinario degli operatori o aumentare il numero dei luoghi per le prestazioni, ma bisogna piuttosto agire sui modelli organizzativi, a partire dal potenziamento dei mezzi tecnologici delle Regioni, – il 57% delle aziende ospedaliere non dispone di strumenti di alta tecnologia – e rendere più appetibile la professione aumentando al contempo la forza lavoro”.
A novembre la manifestazione
Rispetto alla manovra inoltre, afferma il segretario Anaao, “è il momento che il Governo faccia scelte diverse agendo su tre grandi temi: personale, organizzazione della presa in cura integrando medicina del territorio e ospedaliera e depenalizzazione dell’atto medico”. Il 20 novembre, ricorda infine il segretario dei medici ospedalieri, l’Anaao-Assomed, “manifesteremo in piazza con il sindacato medico Cimo e quello degli infermieri Nursing up a sostegno del Servizio sanitario nazionale”.