lunedì, 30 Settembre, 2024
Esteri

Medio Oriente: recuperato intatto il corpo di Nasrallah. Israele continua gli attacchi in Libano, Gaza e Yemen

Iran, uccisione comandante in Libano avrà risposta

Insieme a Nasrallah sono stati uccisi altri 20 leader di Hezbollah. Continuano i bombardamenti su Beirut. Attacco aereo anche in Yemen. Il ministro degli Esteri iraniano mette in guardia: “conseguenze pericolose”. Il papa: “difesa sproporzionata è immorale”

Libano, oltre 1000 morti e 6000 feriti in 2 settimane

Nelle ultime due settimane, ha reso noto il ministro libanese che coordina la risposta del governo alla crisi, Nasser Yassin, più di 1.000 persone sono state uccise e oltre 6.000 sono rimaste ferite in Libano a seguito degli attacchi israeliani. Circa un milione di libanesi sono stati sfollati a causa degli attacchi, tra cui centinaia di migliaia da venerdì, ha aggiunto Yassin.

Ministro libanese, 250mila persone hanno abbandonato case

Il ministro dell’ambiente libanese stima inoltre che circa 250.000 persone abbiano abbandonato le proprie case per trovare riparo nei rifugi, sia in quelli gestiti dal governo che in quelli informali. Secondo i dati citati dall’agenzia di stampa statale, tra lunedì scorso e domenica (ieri) più di 36.000 siriani e 41.300 libanesi hanno attraversato il confine per entrare in territorio siriano.

Attacco israeliano alla città yemenita di Hodeidah

L’Aeronautica militare israeliana (Iaf) ha anche effettato un attacco aereo nella città costiera di Hodeidah, secondo fonti yemenite. Gli attacchi sono avvenuti dopo che questo mese gli Houthi, sostenuti dall’Iran, hanno lanciato tre missili balistici contro Israele. Israele aveva attaccato il porto di Hodeidah il 20 luglio scorso. Le immagini pubblicate sui social media mostrano del fumo che si alza dalla zona.

Wafa: Israele colpisce scuola con rifugiati, 4 morti

Un altro attacco aereo israeliano sulla ex scuola Um Al-Fahm di Beit Lahia, nel nord di Gaza ha ucciso quattro palestinesi e feriti almeno altri 15, secondo l’agenzia palestinese Wafa. Testimoni oculari hanno riferito di aver sentito due forti esplosioni mentre gli aerei da guerra lanciavano missili contro due aule all’interno della struttura. Secondo quanto sostiene l’Idf si trattava di una ex scuola convertita in centro di comando in cui operavano miliziani di Hamas. Secondo fonti mediche, invece, tra le persone colpite c’erano soprattutto donne e bambini.

Raid israeliano al confine tra Siria e Libano

Infine, riporta il Times of Israel, Israele ha attaccato anche la città siriana occidentale di al-Qusayr, vicino al confine con il Libano. L’attacco è arrivato proprio mentre Israele si è impegnato a impedire il contrabbando di armi dall’Iran a Hezbollah. Negli ultimi giorni, sono stati effettuati diversi attacchi dell’IDF al confine tra Siria e Libano, volti a impedire il trasferimento di armi a Hezbollah.

20 razzi dal Libano sull’Alta Galilea

Una raffica di circa 20 razzi, la maggior parte dei quali è stata intercettata dalle difese aeree di Tel Aviv, è stata lanciata dal Libano verso l’Alta Galilea nella mattinata di ieri. Lo afferma l’Idf secondo cui non ci sono feriti o danni gravi. Hezbollah ha rivendicato l’attacco, sostenendo di aver preso di mira Rosh Pina e Safed.

Idf: Nasrallah ucciso assieme a 20 membri di Hezbollah

“Hassan Nasrallah è stato eliminato insieme ad altri 20 terroristi. I terroristi erano nel quartier generale centrale di Hezbollah, situato nel cuore di Beirut, incastonato sotto edifici civili. Ciò dimostra inequivocabilmente che Hezbollah si nasconde tra i civili, mettendo a repentaglio la vita del popolo libanese”. Èquanto si legge in un post sui social delle forze di difesa israeliane.

Recuperato il corpo di Nasrallah

Il corpo del leader di Hezbollah Sayyed Hassan Nasrallah è stato recuperato sul luogo dell’attacco aereo israeliano contro la periferia meridionale di Beirut ed è intatto, hanno detto domenica a Reuters una fonte medica e una fonte della sicurezza. Anche se la dichiarazione di Hezbollah di sabato che conferma la morte di Nasrallah non dice come esattamente è stato ucciso né quando si terrà il suo funerale, le due fonti hanno detto che il suo corpo non presentava ferite visibili e che sembrava che la causa della morte fosse un trauma contusivo dovuto alla forza dell’esplosione.

Iran, uccisione comandante in Libano avrà risposta

Abbas Nilforoushan, vice comandante del Corpo delle Guardie rivoluzionarie islamiche iraniane, è stato ucciso venerdì nel vasto attacco aereo israeliano a Beirut che ha preso di mira, tra gli altri, Hassan Nasrallah, leader del gruppo terroristico Hezbollah sostenuto da Teheran. Gli Stati Uniti avevano sanzionato Nilforoushan nel 2022 perchè “direttamente responsabile della repressione delle proteste” durante le manifestazioni in Iran per la morte di Mahsa Amini in seguito al suo arresto per presunta mancata osservanza del velo da parte della polizia. Nilforoushan ha prestato servizio anche in Siria, sostenendo il presidente siriano Bashar Assad nella devastante guerra civile durata anni del paese, nata dalla Primavera araba del 2011. Alla notizia, il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araqchi ha affermato che l’uccisione da parte di Israele del vice comandante delle operazioni dell’IRGC in Libano “non rimarrà senza risposta”.

Berri: “Netanyahu mente, c’era accordo all’Onu per stop guerra”

“Benjamin Netanyahu mente a tutti. Il comunicato congiunto, pubblicato al termine di una riunione d’emergenza del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, è stato concordato con Libano e Israele”. Così in un’intervista alla Stampa, Nabih Berri, presidente del parlamento libanese ha sostenuto che “In un primo tempo, Netanyahu aveva dato il suo assenso, poi è ritornato sui suoi passi. Adotta il medesimo approccio che usa nei negoziati su un cessate il fuoco a Gaza. Tergiversa, prende tempo, ma non potrà andare avanti così tanto a lungo. Questo comunicato è l’unica soluzione. Getta le basi per un accordo serio. L’appello congiunto è frutto di un lavoro proseguito per parecchi mesi in contemporanea con l’elaborazione di un accordo su un cessate il fuoco nel Sud del Libano e l’applicazione della Risoluzione 1701 delle Nazioni Unite”. E alla domanda se sia ancora possibile una tregua Berri risponde: “Più di qualsiasi altra cosa, mi interessa fermare le operazioni militari per poi discutere della questione della liberazione degli ostaggi, che non può avvenire con la forza”.

Ministro libanese, “si lavora a cessate il fuoco, ma non è semplice”

Il ministro libanese dell’Informazione, Ziad Makary, in dichiarazioni rilanciate dalla tv satellitare al-Jazeera ha assicurato: “Certamente il governo libanese vuole un cessate il fuoco e tutti sanno che Benjamin Netanyahu è andato a New York sulla premessa di un cessate il fuoco, ma è stata presa la decisione di uccidere Hasan Nasrallah. Sono in corso sforzi diplomatici per un cessate il fuoco”, ma “la questione non è così semplice”.

Kushner: “Israele non può non finire il lavoro”

Israele non può non ‘finire il lavoro’ con gli Hezbollah libanesi, un’ “arma puntata contro” il Paese. Per tutta risposta Jared Kushner, genero di Donald Trump e in passato consigliere dell’ex presidente ha scritto un lungo post su X subito rilanciato dai media israeliani: “Sbaglia chiunque abbia chiesto un cessate il fuoco. Israele non può tornare indietro. Ora non può non finire il lavoro e smantellare completamente l’arsenale costruito contro Israele. Non avranno mai un’altra possibilità”.

Il Papa: “La difesa sproporzionata è immorale”

Ieri, durante l’Angelus, Papa Francesco ha detto: “Continuo a seguire con dolore e con tanta preoccupazione l’allargamento e l’intensificazione del conflitto in Libano. Il Libano è un messaggio, ma in questo momento è un messaggio martoriato e questa guerra fa effetti devastanti sulla popolazione: tante, troppe persone continuano a morire giorno dopo giorno, in Medio Oriente. Preghiamo per le vittime, per le loro famiglie, preghiamo per la pace. Chiedo a tutte le parti che si cessi immediatamente il fuoco in Libano, a Gaza, nel resto della Palestina, in Israele. Si rilascino gli ostaggi e si permetta l’aiuto umanitario. Non dimentichiamo la martoriata Ucraina”. In seguito, rispondendo nella conferenza stampa in volo ad una domanda sulle bombe sul Libano e sul conflitto in Medio Oriente Francesco I ha dichiarato che “sono azioni immorali” quelle di “un Paese, qualsiasi Paese” che usa “le forze” “in modo così superlativo”. “La difesa – ha continuato –deve essere sempre proporzionata all’attacco. Quando c’è qualcosa di sproporzionato, si fa vedere una tendenza dominatrice che va oltre la moralità”. “La guerra è immorale ma le regole di guerra indicano una moralità”, “quando questo non c’è si vede, come diciamo in Argentina, il cattivo sangue”.

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