Un alto funzionario del settore nucleare ha affermato che la riapertura di Three Mile Island rappresenta un progresso significativo per l’energia nucleare. Tuttavia, gli Stati Uniti dovrebbero costruire nuove centrali per soddisfare la crescente domanda di elettricità. Mike Goff, assistente segretario ad interim per l’energia nucleare presso il Dipartimento dell’Energia, ha dichiarato che per far fronte alla domanda, ridurre le emissioni di CO2 e garantire la sicurezza energetica, gli Stati Uniti dovrebbero triplicare la loro flotta nucleare stimata, oggi, in 94 reattori operativi, la più grande al mondo, che forniscono oltre il 18% dell’elettricità nazionale nel 2023. Secondo Goff, gli USA devono aggiungere 200 gigawatt di energia nucleare, pari a circa 200 nuove centrali. Una coalizione globale guidata dagli Stati Uniti si è impegnata a raggiungere questo obiettivo entro il 2050, con il supporto di finanziatori come Goldman Sachs e Bank of America, che hanno approvato l’iniziativa durante una conferenza sul clima a New York. Per Goff, il piano di Constellation Energy di riavviare Three Mile Island entro il 2028 è un passo positivo. L’impianto, chiuso nel 2019 per ragioni economiche, ha operato in modo sicuro ed efficiente. Microsoft acquisterà elettricità dall’impianto per alimentare i suoi data center. Goff ha sottolineato che l’aumento dei data center richiede nuova energia nucleare, ma il riavvio dei reattori fornirà solo una piccola parte dell’energia necessaria. Le comunità carbonifere potrebbero essere una base per nuove centrali nucleari, poiché le utility stanno eliminando gradualmente il carbone. Secondo uno studio del Dipartimento dell’Energia, tali centrali potrebbero ospitare fino a 174 gigawatt di nuova energia nucleare in 36 stati. Tuttavia, i costi e i tempi di costruzione rimangono sfide significative. Con siti a carbone e nucleari, gli USA potrebbero aggiungere fino a 269 gigawatt di energia nucleare.