Favorire buone pratiche e iniziative per ridurre le disuguaglianze di salute nelle città italiane, come già avviene in altre realtà locali di altri paesi. E’ questo lo scopo della ‘Rete Italiana delle Città per l’Equità della Salute’, un network lanciato dall’Istituto Superiore di sanità che si ispira ai principi delle cosiddette ‘Marmot cities’, nate in Inghilterra ma la cui pratica si sta diffondendo anche in altri paesi. L’Istituto Superiore di Sanità, coordinatore della nascente Rete, ha avviato qualche giorno fa, la raccolta delle adesioni con la pubblicazione della Manifestazione di interesse.
Il concetto di equità nella salute differisce da quello di uguaglianza nello stato di salute. Le disuguaglianze sono, invece, conseguenza delle differenze nelle opportunità che si manifestano, ad esempio, in un accesso non equo ai servizi sanitari, ad alimenti nutrienti, a condizioni abitative adeguate, ecc. In questi casi le disparità nello stato di salute emergono come conseguenza delle disuguaglianze nelle opportunità di vita. Attraverso le Case di Comunità, già progettate dall’ASL, e il rilancio del “Socio-Sanitario” dei Comuni sarà recuperato il gap esistente.
“La lotta alle disuguaglianze di salute, per una salute più equa e sostenibile per tutte e tutti, deve essere una priorità per il nostro paese – afferma il presidente dell’Iss Rocco Bellantone -. L’Istituto, con le sue competenze che vanno dalla ricerca alla prevenzione alla sorveglianza, è la ‘casa ideale’ per il coordinamento di questa rete”.
L’iniziativa è rivolta a tutti i principali attori che operano a livello territoriale, come le amministrazioni locali, i servizi sanitari e di cura, le organizzazioni che promuovono l’attivismo dei cittadini, le associazioni di volontariato, quelle religiose e della comunità, con l’obiettivo di creare una rete per la messa a punto e l’implementazione di strategie contro le disuguaglianze. “L’azione locale è centrale poiché risponde alle condizioni in cui le persone nascono, crescono, lavorano, vivono e invecchiano. Il Comune – spiega Raffaella Bucciardini, che coordina il progetto per l’Iss – costituisce il naturale “ombrello” sotto cui realizzare azioni mirate per la riduzione delle disuguaglianze che tengano conto dei determinanti sociali di salute”.
Cosa sono le ‘Marmot cities’
Le ‘Marmot cities’ prendono il nome dal ricercatore britannico Sir Michael Marmot, che ha enunciato gli otto principi chiavi per ridurre le disuguaglianze di salute: Dai a ogni bambino/a il migliore inizio della vita; Permetti a tutte le persone di massimizzare le proprie capacità e di avere il controllo sulla propria vita; Assicura un lavoro equo per tutti/e; Garantisci standard di vita salutari a tutti/e; Crea e sviluppa luoghi e comunità salutari e sostenibili; Rafforza il ruolo e l’impatto della prevenzione delle malattie; Affronta la discriminazione e il razzismo e le loro conseguenze; Persegui la sostenibilità ambientale e l’equità in salute allo stesso momento