La Federal Reserve ha ridotto, mercoledì, il tasso di interesse di mezzo punto percentuale per proteggere l’economia da un ulteriore rallentamento. La banca centrale ha segnalato una diminuzione nella creazione di posti di lavoro e un’inflazione vicina al 2%. Il presidente della Fed, Jay Powell, ha dichiarato che il mercato del lavoro è ancora solido e che il taglio dei tassi è destinato a rimanere. Sebbene l’inflazione sia rallentata, non ha ancora raggiunto l’obiettivo del 2%. Powell ha affermato che l’obiettivo è ripristinare la stabilità dei prezzi senza aumentare la disoccupazione. Il candidato vicepresidente repubblicano, JD Vance, ha criticato Kamala Harris per politiche che hanno richiesto l’aumento dei tassi, attribuendo i prezzi elevati delle case ai tassi ipotecari al 6% e all’immigrazione clandestina. Tuttavia, gli economisti indicano la carenza di nuove costruzioni e l’aumento dei costi come cause principali. Harris ha accolto con favore il taglio dei tassi, ma ha sottolineato l’importanza di ridurre i costi per le famiglie. Donald Trump ha affermato che i presidenti dovrebbero influenzare i tassi di interesse, un’idea respinta da Powell. Il tasso sui fondi federali scenderà a circa il 4,8%, il livello più basso da marzo 2023, con ulteriori tagli previsti. I mercati hanno reagito positivamente, con il Dow Jones e l’S&P 500 ai massimi storici. Seema Shah di Principal Asset Management ha definito la decisione della Fed storica, mentre Brian Coulton di Fitch Ratings ha detto che il taglio riflette un ritorno all’obiettivo di piena occupazione. L’economia mostra segnali contrastanti: la disoccupazione rimane bassa, ma le assunzioni si sono fermate. Le vendite al dettaglio sono stabili, ma la spesa discrezionale è debole. La Fed utilizza il tasso sui fondi federali per regolare l’inflazione e la disoccupazione. Jay Bryson di Wells Fargo vede una probabilità su tre di recessione, mentre David Mericle di Goldman Sachs è più ottimista