Con il rientro dalle vacanze, per chi ha avuto la fortuna di potersele permettere, le famiglie italiane si trovano ad affrontare una nuova stangata economica. L’Osservatorio nazionale Federconsumatori ha calcolato l’importo delle spese che graveranno sui bilanci domestici per l’autunno, confermando una realtà già difficile da sostenere. Nonostante il calo dei costi dell’energia, la spesa complessiva per i mesi autunnali segna un aumento, con un esborso medio di 2.970,35 euro a famiglia, 45,65 euro in più rispetto allo stesso periodo del 2023, un anno già segnato da aumenti significativi. Tra le principali voci che incidono maggiormente sul bilancio familiare troviamo le bollette, la tassa sui rifiuti, le spese per il riscaldamento e il materiale scolastico, nonché i costi per la salute. In particolare, molti italiani rimandano visite e accertamenti medici a dopo l’estate, creando un ulteriore aggravio economico. Il report della Deloitte ha evidenziato una preoccupante tendenza: il 29% del campione intervistato ha dichiarato di aver dovuto rinunciare a cure mediche negli ultimi 12 mesi, un dato che riflette una realtà drammatica. L’aumento dei costi sanitari del +1,4% non fa che accentuare questa problematica, contribuendo a un peggioramento della salute pubblica.
Un altro fronte critico è rappresentato dall’alimentazione. La spesa alimentare per l’autunno arriverà a toccare i 1.629 euro per famiglia, con un ulteriore incremento rispetto agli anni precedenti. La necessità di operare tagli e rinunce nella spesa per il cibo è una tendenza che si sta consolidando, confermando quanto sia difficile per molti italiani mantenere un adeguato livello di benessere alimentare.
Nota positiva
L’unico segnale positivo arriva dal fronte dei carburanti, dove si registra una diminuzione dei prezzi rispetto al picco dell’anno scorso. Però, nonostante il calo, secondo le stime Osservatorio., con il cambio euro/dollaro e il prezzo del barile attuale, la benzina dovrebbe costare circa 8 centesimi al litro in meno rispetto ai prezzi attuali. Le difficoltà economiche non riguardano solo le famiglie, ma rischiano di ripercuotersi su tutto il sistema economico. Il calo del potere d’acquisto potrebbe determinare una riduzione della domanda interna, compromettendo la crescita e la stabilità del sistema produttivo. Il rischio è che questa ‘stangata autunnale’ si traduca in un ulteriore rallentamento dell’economia nazionale, già messa alla prova da inflazione e incertezze globali.
Le richieste al governo
In questo quadro, è evidente la necessità di un intervento urgente da parte del Governo. Di fronte a scandali politici e concessioni alle lobby, le famiglie chiedono misure concrete per affrontare l’emergenza economica. Le proposte sul tavolo includono: rimodulazione dell’Iva sui beni di largo consumo, per ridurre il peso sui consumatori; riforma delle accise e degli oneri di sistema sui beni energetici e sui carburanti; creazione di un Fondo contro la povertà energetica, per supportare chi non riesce a far fronte ai costi delle bollette; maggiore sostegno alle famiglie per le spese scolastiche, fondamentale per garantire il diritto allo studio; rinnovo dei contratti di lavoro e una giusta rivalutazione delle pensioni, per affrontare le disuguaglianze crescenti; taglio strutturale del cuneo fiscale e una riforma fiscale equa che sostenga i redditi medio-bassi, non solo i lavoratori autonomi e i redditi più alti.