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Confcommercio: spese obbligate, peso crescente per le famiglie e danno per i consumi

Sangalli: necessario ridurre il carico fiscale
lunedì, 9 Settembre 2024
1 minuto di lettura

Non solo c’è il fisco a gravare su imprese e famiglie ma su queste ultime una parte dei già ridotti bilanci è assorbita in modo crescente dalle cosiddette spese obbligate. È ciò che emerge dalla Analisi dell’Ufficio Studi Confcommercio: “nel 2024 aumenta la quota (41,8%) sul totale delle spese”.

Ridurre il carico fiscale

Fuori dalle percentuali sono oltre 9mila gli euro che se ne vanno per il complesso delle spese obbligate. In tema che viene sottolineato in modo chiaro dal presidente della Confcommercio Carlo Sangalli che chiede di ridurre: “in modo strutturale il carico fiscale”. Dalla ricerca relativa al 2024 la quota di queste spese sul totale dei consumi delle famiglie sfiora il 42%, con un incremento di oltre 5 punti dal 1995 ad oggi.

Abitazione, costi al top

Su un totale di circa 21.800 euro pro capite di consumi all’anno, oltre 9mila euro se ne vanno per il complesso delle spese obbligate (348 euro in più rispetto al 2019); tra queste spese, a farla da padrone è la voce abitazione (4.830 euro), al cui interno un peso rilevante – anche se costantemente in calo dal 1995 ad oggi – viene dall’aggregato energia, gas e carburanti con 1.721 euro; ad amplificare la dimensione e, quindi, il peso delle spese obbligate è anche la dinamica dei prezzi che mostra una notevole difformità rispetto a quella degli altri beni e servizi: tra il 1995 e il 2024, infatti, spiega la Confcommercio “l’indice di prezzo degli obbligati (+122,7%) è cresciuto più del doppio rispetto a quello dei beni commercializzabili (+55,6%), dinamica influenzata anche da un deficit di concorrenza tra le imprese fornitrici di beni e servizi obbligati”.

Il taglio dei consumi

Commentando l’analisi dell’Ufficio Studi Confcommercio, il presidente Sangalli ha sottolineato che “le spese obbligate, soprattutto quelle legate all’abitazione, penalizzano sempre di più i bilanci delle famiglie e di conseguenza riducono i consumi”. “Consumi”, ha aggiunto Sangalli, “che sono la principale componente della domanda interna. Per sostenerli occorre confermare l’accorpamento delle aliquote Irpef e ridurre progressivamente, e in modo strutturale, il carico fiscale”.

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