Il fenomeno italiano Jannik Sinner ha superato le accuse di doping, conquistando il suo secondo titolo del Grande Slam dell’anno. Nella finale degli US Open, tenutasi domenica a New York, ha sconfitto l’americano Taylor Fritz con un punteggio di 6-3, 6-4, 7-5. Sinner ha dominato la partita sin dall’inizio, mostrando solo qualche segno di tensione quando lo statunitense ha iniziato a recuperare nel set finale. A 23 anni e numero uno al mondo, Sinner ha affrontato il torneo indifferente alle rivelazioni che lo accusavano di essere risultato positivo a uno steroide anabolizzante. La scoperta del 10 marzo riguardo all’assunzione accidentale di clostebol aveva gettato un’ombra sulla sua carriera emergente. Tuttavia, l’International Tennis Integrity Agency ha stabilito che l’ingestione della sostanza è stata accidentale, decidendo di non sospenderlo. Per l’azzurro è il 16° titolo in carriera, il secondo Major dopo gli Australian Open vinti lo scorso gennaio. Quest’anno, Sinner ha raggiunto anche le semifinali al Roland Garros e a Wimbledon. Il trionfo di Sinner ha impedito a Fritz, originario di San Diego, di conquistare il suo primo titolo importante, prolungando una serie di due decenni di insuccessi degli americani nel più importante torneo di tennis sul suolo statunitense. Dopo aver dedicato la vittoria a Melbourne ai genitori, questa volta Jannik ha rivolto un pensiero alla zia malata: “Oltre al campo c’è soprattutto la vita. Desidero dedicare questo titolo a mia zia, che purtroppo sta male. Per me è importante condividere questo momento con lei. Se c’è un augurio che posso fare a tutti, è di avere salute”.