La vasta operazione definita di antiterrorismo lanciata mercoledì notte da Israele in Cisgiordania continua mentre i mediatori per i negoziati di pace tornano dal Qatar con un nulla di fatto. La comunità internazione esprime “preoccupazione” e Hamas ha confermato anche l’uccisione del suo comandante di Jenin, insieme ad altri due suoi membri. Il comandante Wissam Ayman Hazem, Maisarah Masharqa e Arafat Amer sono stati uccisi dalle forze israeliane durante violenti scontri nella zona. Le operazioni militari israeliane stanno “aggravando un clima di instabilità e violenza senza precedenti”, ha dichiarato il ministero degli Esteri francese, Stéphane Séjourné, esprimendo “profonda preoccupazione” per il deterioramento della situazione in generale nei territori palestinesi. A Gerusalemme, “la messa in discussione ormai sistematica dello status quo sulla Spianata delle Moschee crea il rischio di una conflagrazione generalizzata”, avverte ancora Parigi, specificando di condannare “le osservazioni irresponsabili” del ministro Ben Gvir, “che chiede apertamente e ripetutamente azioni contrarie allo status quo”. Ieri il ministro degli Esteri Stéphane Séjourné ha ricevuto l’omologo spagnolo José Manuel Albares, che a sua volta ha affermato: “Attualmente in Cisgiordania c’è un’esplosione di violenza che è chiaramente inaccettabile”. Anche il governo britannico si è detto “profondamente preoccupato” per i “metodi” usati da Israele nell’operazione militare condotta in Cisgiordania.
Giordania teme arrivo di sfollati
Anche il governo di Amman teme che i palestinesi in fuga dall’intensificarsi delle operazioni delle Forze di difesa israeliane e dalla violenza dei coloni estremisti in Cisgiordania cerchino di entrare in Giordania. I funzionari giordani temono che il passaggio dei palestinesi in Giordania provochi un’ulteriore escalation delle tensioni regionali, con conseguente aumento dei rischi per la sicurezza nel Paese e nell’intera regione. All’inizio di questo mese, re Abdullah II ha avvertito che la Giordania “non permetterà che un’escalation nella regione vada a scapito dei giordani o della sicurezza della Giordania”.
Guterres: cessare operazioni in Cisgiordania
Intanto la presenza di due soli battaglioni dell’Idf tra Tulkarem e Jenin e tutto il resto delle divisioni militari a Gaza e in piccola parte al confine con il Libano non inducono a pensare che Gerusalemme voglia spostare il focus sul fronte orientale, ma ieri si è fatto sentire direttamente il segretario generale dell’Onu, Guterres: “Gli ultimi sviluppi nella Cisgiordania occupata, compreso il lancio di operazioni militari su larga scala da parte di Israele, sono profondamente preoccupanti. Condanno fermamente la perdita di vite umane, anche di bambini, e chiedo l’immediata cessazione di queste operazioni”.
Hamas promuove attentati kamikaze
L’operazione israeliana è stata anche l’occasione per Hamas di rilanciare minacce di “guerra aperta” tornando ai vecchi metodi degli attentati kamikaze che producono vittime civili e caos. “Vogliamo tornare alle operazioni suicide. Ripeto il mio appello a tutti a partecipare su più fronti alla vera resistenza contro l’entità sionista”, ha detto Khaled Meshaal, alto funzionario politico del gruppo islamista, parlando a una conferenza a Istanbul.
Pronta la campagna di vaccinazione
La campagna urgente di vaccinazione contro la poliomielite a Gaza potrebbe partire nelle prossime ore, anche se l’Organizzazione Mondiale della Sanità teme ancora difficoltà dell’ultimo minuto. L’Oms spera che Israele e Hamas rispettino pienamente gli accordi presi e le pause umanitarie nei combattimenti. “Abbiamo un accordo e speriamo che tutte le parti lo rispettino. Le squadre sono pronte a procedere”, ha detto il rappresentante dell’Oms Rik Peeperkorn in teleconferenza da una città nel centro di Gaza. La prima fase di questa campagna inizierà sabato e durerà tre giorni consecutivi, prima nel centro della Striscia di Gaza, per poi spostarsi al sud e infine al nord, con la possibilità di estendersi un giorno in più nelle aree che non fossero state ancora coperte. Le pause umanitarie non rappresentano un cessate il fuoco e dureranno otto ore ogni giorno. Per la vaccinazione verranno installate 392 postazioni fisse e ce ne saranno 300 mobili per raggiungere le famiglie che hanno problemi a spostarsi. All’operazione parteciperanno 2180 operatori sanitari e comunitari adeguatamente formati e per i quali l’Oms ha chiesto la massima sicurezza. A Gaza sono arrivate 1,26 milioni di dosi di vaccino orale (due gocce in questa prima fase di immunizzazione), oltre alle attrezzature per garantire la catena del freddo, con l’obiettivo di immunizzare 640.000 bambini sotto i dieci anni e raggiungere una copertura del 90% e fermare così l’epidemia di poliomielite. Peeperkorn ha sottolineato che tra un mese dovrà essere realizzata la seconda fase di questa campagna per fornire ai bambini una seconda dose.