Totale sintonia tra le parti, la coalizione è unita su tutti i dossier in atto. Tramite una nota congiunta (contornata da un piccolo giallo come vedremo) Fratelli dʼItalia, Forza Italia e Lega hanno confermato ieri piena comunione dʼintenti sul futuro che attende il governo italiano. E quella di ieri è stata una giornata davvero importante per lʼesecutivo: in mattinata i tre leader (Giorgia Meloni, Antonio Tajani e Matteo Salvini) hanno tenuto un vertice di maggioranza per fare il punto della situazione sui prossimi obiettivi, a partire dalla manovra economica. Nel primo pomeriggio, poi, si è tenuto il primo Consiglio dei Ministri dopo la pausa estiva. E qui il Presidente del Consiglio ha annunciato ufficialmente il nome di Raffaele Fitto come candidato italiano come Commissario europeo.
Legge di Bilancio
Dunque, la mattinata di ieri è stata scandita da una riunione che ha visto di fronte i numeri uno del governo (presente anche il leader di Noi moderati Maurizio Lupi). Lʼoccasione per rinnovare il patto di coalizione e per fare il punto della situazione. Nella nota congiunta diffusa al termine del vertice, è stato tracciato un bilancio positivo dellʼazione dellʼesecutivo, evidenziando inoltre i dati macroeconomici incoraggianti, in particolare lʼaumento dellʼoccupazione: “Siamo determinati a continuare il lavoro avviato per tutta la legislatura, portando a compimento le riforme messe in cantiere e attuando il programma votato dai cittadini”, è stato vergato.
Uno dei temi centrali dellʼincontro è stata la prossima Legge di Bilancio, definita come “seria ed equilibrata”. I leader hanno confermato alcune priorità fondamentali: la riduzione delle tasse, il sostegno ai giovani, alle famiglie e alla natalità, e interventi mirati per le imprese che assumono. Si tratta di misure che, secondo la coalizione, riflettono lʼimpegno a mantenere le promesse fatte agli elettori, sostenendo al contempo la crescita economica del Paese.
Un altro aspetto centrale del vertice è stato il confronto sulla politica estera, tema su cui i leader hanno espresso “totale sintonia”. La nota congiunta ha sottolineato la soddisfazione per la rinnovata autorevolezza e affidabilità dellʼItalia nello scenario globale, evidenziata dal successo della presidenza italiana del G7. La coalizione ha inoltre condiviso le linee guida sulla crisi in Medio Oriente e ha ribadito la posizione del governo italiano rispetto alla guerra in Ucraina.
Il vertice ha rappresentato anche un momento per riflettere sulla solidità e la coesione del Centrodestra che “conferma la propria solidità e compattezza, con la capacità di dare risposte concrete ai cittadini” la conclusione della nota.
Un piccolo giallo
Nota a margine. Un giallo ha caratterizzato il comunicato finale del vertice di maggioranza. Inizialmente, la Lega ha inviato un testo “per errore” che conteneva una diversa formulazione sulla questione legata allʼUcraina. Lo scritto originale, che esprimeva lʼappoggio a Kiev, includeva una riga che sottolineava il no “a ogni ipotesi di interventi militari fuori dai confini ucraini”. Una parte, questa, che è stata successivamente omessa nella versione finale della nota. Ma Salvini ha minimizzato il tutto: “Solo una scelta stilistica e non un cambiamento di posizione politica”.
Ok a Fitto
Al termine del vertice di maggioranza, il governo si è ritrovato in Consiglio dei Ministri. E qui Meloni ha reso noto di aver scelto il Ministro per gli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto, come candidato italiano per il ruolo di Commissario europeo. La valutazione è stata condivisa con gli altri leader della maggioranza già da tempo e rappresenta una mossa strategica per rafforzare la posizione dellʼItalia allʼinternodelle istituzioni europee. Lʼex Governatore della Puglia, per il Premier, ha dimostrato “grande esperienza” e “ottimi risultati” nel suo incarico da Ministro, qualità che lo rendono quindi il candidato ideale per rappresentare l’Italia in Europa: “Oggi stesso (ieri, ndr) comunicherò alla Presidente Ursula von der Leyen il nome. Fitto avrà davanti un compito estremamente complesso e allo stesso entusiasmante. È una scelta dolorosa per me, credo anche per lui, e per il governo, ma è una scelta necessaria”, le parole del Primo Ministro.
Contestualmente, il Premier ha ribadito lʼimpegno dellʼItalia a lavorare per ottenere un ruolo di rilievo allʼinterno della Commissione europea. Nonostante alcune voci critiche, Meloni ha espresso fiducia nel riconoscimento del giusto ruolo per l’Italia: “Non ho motivo di credere che quel ruolo non verrà riconosciuto. Non per simpatia o antipatia verso il nostro governo, ma più banalmente perché siamo lʼItalia, Nazione fondatrice, seconda manifattura e terza economia europea, terzo Stato membro per popolazione, con primati in tantissimi campi”.
Misure in Cdm
Ma quali sono stati gli altri argomenti affrontati in Consiglio dei Ministri? Sono state affrontate una serie di questioni cruciali per il Paese, con un focus su emergenze climatiche, politiche di bilancio e immigrazione. Tra le decisioni più rilevanti, spicca lo stanziamento di oltre 178 milioni di euro per completare gli interventi di emergenza in sei diverse aree del territorio nazionale colpite da eventi meteorologici eccezionali lo scorso anno. Il Cdm ha inoltre discusso le nuove procedure di bilancio e la revisione della legge Bossi-Fini in materia di immigrazione.
Durante il Cdm, il Ministro dellʼEconomia Giancarlo Giorgetti ha illustrato poi le nuove procedure di Bilancio, con particolare attenzione al piano strutturale di medio termine richiesto dalla governance europea. Questo piano, che deve essere presentato alla Commissione europea entro il 20 settembre, rappresenta il primo atto formale in seguito alla riattivazione del Patto di Stabilità e Crescita, sospeso durante la pandemia e recentemente modificato.
Il tema dellʼimmigrazione è stato al centro delle comunicazioni del Presidente del Consiglio. Rivendicando un “cambio di passo”nella gestione dei flussi migratori, Meloni ha evidenziato una significativa riduzione degli sbarchi: “A oggi, rispetto allo stesso periodo del 2023, gli sbarchi sono diminuiti del 64%, e quasi del 30% rispetto al 2022”. Il Premier ha inoltre annunciato che nei prossimi Consigli dei Ministri verranno presentate modifiche alla legge Bossi-Fini che mireranno a correggere quelle “storture” che permettono di aggirare i flussi regolari di immigrazione per ragioni di lavoro, trasformandoli in un canale per l’immigrazione irregolare. “È una questione che per quindici anni è stata incredibilmente trascurata dai governi precedenti”, ha spiegato.
Durante il Consiglio, Meloni ha difeso le politiche del governo a sostegno della famiglia, criticando aspramente “gli zelanti funzionari Ue che vogliono far saltare lʼassegno unico”. Il Premierha sottolineato lʼimportanza di questa misura, fondamentale per il sostegno alle famiglie italiane, e ha promesso che il governo continuerà a battersi per mantenerla intatta. “Dobbiamo andare avanti senza paura, perché abbiamo promesso che avremmo lasciato unʼItalia migliore di come lʼabbiamo trovata e se questo è lʼobiettivo dobbiamo entrare a fondo nei problemi e risolverli con coraggio. Cambieremo le cose che non funzionano e faremo quello che va fatto. Saranno solo gli italiani, alla fine della legislatura, a giudicarci”, ha detto nel corso del Cdm.
Infine, Meloni ha garantito che nelle prossime settimane saranno operativi i centri previsti dal protocollo dʼintesa con lʼAlbania, dove le richieste di asilo saranno processate in territorio albanese ma sotto giurisdizione italiana ed europea. Questo accordo rappresenta una delle strategie del governo per migliorare la gestione dei flussi migratori e garantire un controllo più efficace delle frontiere.