“At War with Ourselves” è un nuovo libro, opera di un ex consigliere per la sicurezza nazionale di Donald Trump, che dipinge il candidato repubblicano come insicuro e in cerca di adulazione, rendendolo vulnerabile agli avversari stranieri. HR McMaster è l’ultimo di una serie di funzionari dell’amministrazione Trump a offrire un resoconto dietro le quinte. L’autore ha scritto un libro né lusinghiero né completamente critico. Riconosce al tycoon meriti nella lotta al terrorismo e nella consapevolezza della necessità di competere con la Cina. Tuttavia, critica colleghi come Rex Tillerson e James Mattis per non averlo stabilizzato, essendo proveniente dal mondo dello spettacolo e immobiliare.
Insicuro e desideroso di attenzioni
McMaster ammette di non essere riuscito a superare le tensioni con i due colleghi, che consideravano Trump impulsivo e pericoloso. Steven Cheung, portavoce della campagna del candidato presidenziale GOP 2024, ha definito l’opera “piena di storie false”. John Kelly, ex capo dello staff del tycoon, ha dichiarato che McMaster ha servito la nazione con onore. L’autore del libro offre nuovi spunti su come l’ex Presidente USA abbia governato e potrebbe governare di nuovo. Descrive Trump come una personalità imperfetta, incline ai pettegolezzi e ad accettare per buone le idee in base a chi ascoltava per ultimo. Trova paralleli tra Trump e Lyndon Johnson, entrambi insicuri e desiderosi di attenzione. McMaster sostiene che Putin abbia manipolato Trump, giocando sul suo ego con lusinghe. Il Presidente russo lo aveva descritto come “eccezionale”, sfruttando la sua vulnerabilità. McMaster avvertì Trump di non fidarsi, ma il presidente USA si spazientiva per via di quelle che definiva “vibrazioni negative”. Il turnover del personale era alto alla Casa Bianca con consiglieri senior che andavano e venivano a seconda degli umori del Presidente.