Vandalizzato, con vernice rosa, il murale dedicato a Paola Egonu davanti alla sede del Coni a Roma. La rappresentazione intitolata “Italianità”, opera della street artist Laika, ritrae la pallavolista, con la medaglia olimpica d’oro al collo, durante una schiacciata. La vernice rosa è stata adoperata per cancellare il colore della sua pelle mentre la vernice bianca è stata usata per cancellare dal pallone la scritta “Stop Racism”. L’opera è stata poi, ridipinta da un passante che ha riportato il murales al colore originale. Unanime la condanna del mondo politico.
Gesto di razzismo
Il vicepremier Antonio Tajani ha parlato di “grave gesto di razzismo”, mentre per il vicepresidente della Camera, Giorgio Mulé, “la madre dei cretini” non smette di essere incinta. Il ministro per lo Sport, Andrea Abodi, ha dichiarato: “Cara Paola, il mio abbraccio va oltre quel giorno speciale e vale ancora di più oggi. Il rispetto si coltiva quotidianamente, per sconfiggere ignoranza e insensibilità”. “Il razzismo fa schifo e va contrastato – ha affermato la segretaria Pd, Elly Schlein – Per noi chi nasce o cresce in Italia è italiano e continueremo a batterci per cambiare la legge sulla cittadinanza”, mentre per Francesco Silvestri, capogruppo del M5s alla Camera, chi ha imbrattato il murale “è un delinquente sobillato da chi ha usato parole vergognose sulla sua italianità. Un chiaro riferimento alle parole dell’eurodeputato della Lega, Roberto Vannacci che nel suo libro “Il mondo al contrario” ritemeva i tratti somatici della Egonu “non italiani”. Affermazioni per il quale il generale era stato querelato dalla campionessa olimpica. Querela archiviata successivamente dal giudice in quanto la frase è stata giudicata “inopportuna ma non diffamatoria”.