mercoledì, 18 Settembre, 2024
Ambiente

Salute di mari e laghi italiani a rischio

Presentati a Roma da Legambiente i dati raccolti da Goletta e Goletta Verde

Depurazione non adeguata, scarichi abusivi, inquinamento, uniti a crisi climatica e piogge intense che mettono pressione ai depuratori. Questo il quadro allarmante descritto dal viaggio di Goletta Verde e Goletta di Legambiente, che hanno tracciato un quadro sulla salute di laghi e mari italiani.

Il bilancio

Il bilancio finale delle campagne estive Goletta Verde e Goletta dei Laghi 2024, giunte rispettivamente alla 38esima e 19esima edizione, è stato presentato ieri a Roma. Entrambe le campagne sono state realizzate con il supporto principale di Conou, Novamont, e la media partnership di Nuova Ecologia, oltre ai partner aggiuntivi Anev e Renexia per Goletta Verde. Quest’estate, oltre 200 volontari e volontarie di Legambiente, provenienti dai circoli regionali, hanno monitorato lo stato di salute del Mediterraneo e dei bacini lacustri. Durante le campagne, Legambiente ha posto l’accento sull’eolico offshore come grande opportunità per il Paese e ha denunciato, con una serie di blitz, problemi come cemento illegale, speculazioni, abusivismo edilizio, trivellazioni, opere inutili, incendi e la grande emergenza siccità, culminata in un blitz sul lago di Pergusa.

“Il risultato – fa sapere Legambiente attraverso un comunicato stampa – è che su 394 punti campionati tra giugno, luglio e inizio agosto da Goletta Verde e Goletta dei Laghi 2024 di Legambiente in 19 regioni, il 36% è stato giudicato complessivamente ‘oltre il limite’ con 101 punti che hanno ricevuto il giudizio di ‘Fortemente inquinato’ e 39 di ‘Inquinato’. Preoccupa soprattutto lo stato di salute del mare, dove in media si registra un punto inquinato ogni 76 km di costa, e dove il trend dei punti oltre il limite risulta in lenta crescita passando dal 31% del 2022, al 36% del 2023 fino al 37% di quest’anno”.

Le foci dei fiumi, i canali e i corsi d’acqua che sfociano in mare o nei laghi continuano a essere i punti critici principali per l’inquinamento. Dalla campagna delle Golette risulta che il 47% dei prelievi totali (185 su 394) è stato effettuato presso queste aree, con il 59% dei campioni giudicati “oltre il limite”. I risultati sono migliori per le acque lacustri e marine, con solo il 14% dei campioni negativi. Quest’anno, Legambiente ha monitorato 18 punti critici (14 lungo la costa e 4 nei laghi) con prelievi aggiuntivi tra marzo e giugno. Su 45 campioni, il 69% ha mostrato concentrazioni superiori ai limiti di legge. L’associazione considera di presentare esposti e richiedere maggiori controlli.

Le minacce

Tra le minacce alla qualità delle acque marine e lacustri, preoccupa l’aggravarsi della crisi climatica nel 2024. L’emergenza siccità, particolarmente grave nel Sud Italia, ha portato i laghi quasi in secca, mentre l’aumento degli eventi meteorologici estremi, come le piogge intense che hanno colpito il Nord Italia, ha messo sotto pressione gli impianti di depurazione. Inoltre, si osserva una crescente tropicalizzazione del mar Mediterraneo, in particolare dell’Adriatico, accompagnata dall’invasione di specie aliene come il granchio blu. Il bilancio delle Golette è quindi preoccupante e per Legambiente è necessario intervenire.

Un piano nazionale

“Anche quest’anno Goletta Verde e dei laghi, insieme agli osservati speciali, – commenta Stefano Ciafani, Presidente nazionale di Legambiente – ci ricordano come i fiumi ed i canali che si immettono in mare e nei laghi possano essere veicolo di inquinamento dovuto ad una cattiva o assente depurazione. Un tallone d’Achille del nostro Paese che ha già pagato sanzioni pecuniarie per oltre 142 milioni di euro. Per questo oggi lanciamo la proposta di un piano nazionale per mare e laghi basato su quattro pilastri per contrastare anche la crisi climatica: dal sistema di depurazione ai piani di adattamento al clima passando per più aree protette; ma è fondamentale investire anche su rinnovabili ed eolico offshore su cui l’Italia è in forte ritardo con un solo parco eolico attivo, quello di Taranto, e zero progetti autorizzati tra gli 87 segnalati sul portale Vas-Via del Mase. Pochi quelli ammessi alla valutazione di impatto ambientale, nonostante un potenziale importante messo in evidenza proprio da questi per una potenza complessiva di almeno 68 GW, ma anche dal fermento dimostrato con le richieste di connessione a Terna, che a fine giugno, arrivano a 133 per 84 GW di potenza. Impianti che non si faranno certamente tutti, ma che mettono in evidenza l’interesse che le imprese hanno per i nostri territori”.

Eolico offshore

“I risultati di Goletta Verde e dei Laghi – aggiunge Andrea Minutolo, responsabile scientifico di Legambiente – risentono spesso anche delle differenti condizioni metereologiche avute nei mesi estivi di questi ultimi due anni, in cui si è passati da una condizione di siccità dominante in tutto il territorio del centro nord della penisola, con fiumi in secca e canali prosciugati, ad un’estate come quella in corso che è stata caratterizzata invece da frequenti ed abbondanti piogge che possono aver mandato in sofferenza gli impianti di depurazione. Evidenze che si sono viste soprattutto nel corso della Goletta dei laghi dove, rispetto al 2023, quest’anno è cresciuta la percentuale complessiva di punti oltre il limite di legge, passando dal 23% dell’anno scorso al 33% del 2024”.
Legambiente, inoltre, ricorda che ad oggi pesano sull’Italia quattro procedure di infrazione per la mancata conformità alla Direttiva Acque Reflue (91/271/Cee); l’ultima (2017/2181) è ancora in fase di istruttoria, le prime tre sono già sfociate in sentenza di condanna e in particolare la prima, risalente al 2004, è giunta fino alla sanzione pecuniaria.

Mari e laghi

Goletta Verde ha campionato 265 punti in 15 regioni costiere, con il 37% dei risultati oltre il limite: il 25% “Fortemente inquinato” e il 12% “Inquinato”. Le foci dei fiumi sono particolarmente critiche, con il 44% dei campioni “Fortemente inquinato” e solo il 40% “Entro il limite”. Per i laghi, Goletta dei Laghi ha monitorato 39 bacini in 11 regioni, rilevando che il 67% dei punti è risultato “Entro il limite”, il 28% “Fortemente inquinato” e il 5% “Inquinato”.

Buone notizie

Tra le buone notizie, infine, c’è stata la liberazione della tartaruga marina Sipontina, chiamata Tina, nel Golfo di Manfredonia, accompagnata da Goletta Verde e Paco, un cane della squadra Tartadog, specializzata nella ricerca dei nidi di tartarughe marine nell’ambito del progetto Life Turtlenest. Inoltre, hanno avuto successo i laboratori didattici a bordo di Goletta Verde, che hanno focalizzato l’attenzione su progetti dedicati alla biodiversità dei mari, squali, cetacei e tartarughe marine, tra cui Life Delfi, Life Sea.Net, Life Turtlenest e Life Elife.

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Blue economy: 1 impresa su 2 è al Sud, ma Roma è al top per l’imprenditoria del mare

Paolo Fruncillo

Gaeta, raccolti 1000 kg di Pneumatici Fuori Uso in mare e a terra

Redazione

Schlein e Conte chi segue chi

Giuseppe Mazzei

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.