lunedì, 16 Settembre, 2024
Attualità

Cna, come difendersi dai ladri di appartamento. I costi, le regole per avere impianti efficienti e i bonus previsti

Studio della Confederazione su come sventare gli assalti nelle abitazioni

Tra le diverse preoccupazioni degli italiani c’è il timore di lasciare la casa incustodita che finisca nel mirino dei ladri. Un pensiero che accomuna milioni di persone che viene raccolto dalla Confederazione nazionale degli artigiani in una propria indagine dove si rileva che questa preoccupazione riguarda oltre sei italiani maggiorenni su dieci. Un livello in linea, o di poco superiore, ai dati del Censis (55%) e del sito di comparazione facile.it (60%). Il furto/rapina nelle abitazioni rimane un reato che intimorisce particolarmente gli italiani. “Benché le statistiche lo diano in calo, se ne registrano comunque circa 135mila in un anno. Vale a dire 370 al giorno. Oltre 15 l’ora”, calcola la Confederazione, “Nonostante sempre più famiglie avvedute abbiano deciso di correre ai ripari contro questa minaccia”

Assalti e rischi di incolumità

La paura è rinforzata dalla constatazione che, sempre più spesso, la presenza di persone in casa non funga da deterrenza. Con il rischio concreto che alla perdita di beni possano associarsi atti di violenza da parte dei malfattori. “Proprio l’assenza massiccia dai quartieri residenziali nei mesi estivi facilita il picco di furti e rapine durante l’estate e in particolare ad agosto”, sottolinea la Cna, “E giustifica i timori diffusi degli italiani. Italiani che però dovrebbero prima di tutto evitare di raccontare dettagliatamente i propri spostamenti, a esempio sui social”.

I ladri utilizzano i droni

Eppure rimangono numerose le abitazioni sprovviste totalmente di difese: se ne contano una su tre. “Alla vigilia delle ferie, con interi palazzi svuotati dai residenti, è tempo”, propone la Cna, “che ponga rimedio ai rischi non solo chi non ha fatto nulla per proteggere la propria abitazione, ma anche chi possiede protezioni diventate obsolete nel tempo”. “Perché”, fa presente la Confederazione, “la criminalità segue passo passo, e talvolta sembra precederli, gli avanzamenti tecnologici. Addirittura, per verificare se le case sono abitate o meno negli ultimi tempi verrebbero utilizzati droni contro i quali andranno studiate specifiche contro-misure al più presto”.

Come difendersi, i costi

L’aumento medio dei prezzi dei sistemi di sicurezza più o meno sofisticati nell’ultimo anno è stato intorno al 10 per cento. “I sistemi basici di difesa vanno dalle porte blindate alle inferriate. Per una porta blindata di ultima generazione, defender magnetico e cilindro anti-bumping compresi, si spende da 3mila a 6.500 euro”, calcola la Cna, “Le inferriate hanno prezzi che variano sensibilmente a seconda della dimensione: una grata fissa in ferro di dimensione media non può costare meno di 6/700 euro”.

Il decalogo della Cna

Ma quanto costa proteggere in maniera più sofisticata le nostre abitazioni dalle mire dei malintenzionati? E, ancora, lo Stato aiuta in qualche modo le famiglie in questa difesa? A stilare un “decalogo” di suggerimenti è è la Confederazione nazionale degli artigiani installazione impianti che prima di tutto chiede di rivolgersi a ditte qualificate scartando gli improvvisatori e il fai-da-te. “Le imprese specializzate non solo hanno una conoscenza approfondita delle tecnologie più avanzate ma sono anche in grado di personalizzare l’impianto in base alle specifiche esigenze di sicurezza delle abitazioni”, segnala la Cna, “Queste imprese, inoltre, seguono rigorosi standard di sicurezza e sono in grado di fornire un supporto continuo per la manutenzione e l’aggiornamento dei sistemi installati. Affidarsi a professionisti riduce notevolmente il rischio di malfunzionamenti e assicura che il sistema di sicurezza sia sempre all’avanguardia, offrendo la massima protezione possibile contro le intrusioni. Rispetto ai sistemi di sicurezza del passato e ai fenomeni di criminalità di un tempo, oggi un buon sistema di allarme anti-intrusione deve prevenire e intercettare il tentativo di effrazione e non limitarsi a segnalare l’avvenuto ingresso indesiderato”.

Le tipologie di impianti

Un impianto adeguato deve disporre di un sistema di rilevazione perimetrale unito a protezioni volumetriche interne. “Se accoppiato agli impianti di sicurezza”, rileva la Confederazione, “un efficace sistema di videosorveglianza (che consenta di monitorare in qualsiasi momento la situazione dell’edificio, registrandola) ci permette di constatare se ci sono falsi allarmi semplicemente attuando una video-verifica evitando disattivazioni”.

Calcolare le necessità

Per un appartamento di medie dimensioni, nell’ordine dei 70 metri quadrati, il costo si aggira tra i 2700 e i 3200 euro per tecnologie di fascia medio-alta. Un sistema costituito da quattro telecamere filari unito a un impianto di registrazione si aggira tra i 1700 e i 2200 euro in base alla tipologia e alla qualità di definizione delle telecamere.

I bonus previsti

La Legge di Bilancio 2023 ha confermato la detrazione fiscale per l’installazione di sistemi di sicurezza. Acquistando un nuovo impianto di allarme o videosorveglianza, o sostituendo quello già esistente, sarà possibile usufruire della detrazione fiscale del 50% delle spese sostenute.

“Il bonus sicurezza è disponibile fino a tutto il 2024 e consiste in una detrazione fiscale dell’Irpef che dev’essere ripartita in dieci quote annuali di uguale importo. A usufruirne per intero sono soltanto le unità immobiliari residenziali; nel caso di uso promiscuo dell’edificio (abitazione e impresa) il vantaggio fiscale è ridotto del 50%”, spiega la Confederazione nazionale degli artigiani, “Possono beneficiare del bonus tutti i contribuenti soggetti al pagamento dell’Irpef, senza alcun limite di reddito che siano proprietari dell’immobile, soci di cooperative, imprenditori individuali, detentori di una società semplice in nome collettivo o in accomandita semplice, di un’impresa familiare”.

Come funzionano

La detrazione può essere richiesta dai proprietari di abitazioni, di unità immobiliari e dai locatari, che effettuano interventi di sicurezza nell’unità immobiliare che posseggono o detengono, per l’acquisto, l’installazione o la sostituzione di sistemi di sicurezza per la casa, come a esempio impianti di allarme, citofoni, saracinesche, porte blindate o sistemi antintrusione, entro un limite massimo di spesa di 96mila euro.

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