giovedì, 19 Settembre, 2024
Esteri

La Bank of Japan aumenta il tasso di interesse allo 0,25%

La Banca del Giappone (BOJ) ha annunciato, mercoledì, un aumento dei tassi di interesse e un piano di riduzione delle obbligazioni, indicando fiducia nella ripresa economica e preoccupazione per l’indebolimento dello yen. La BOJ ha incrementato il tasso overnight non garantito dallo 0% allo 0,1%, arrivando poi allo 0,25%. Questa mossa ha sorpreso la maggior parte degli operatori di mercato, con solo il 26% che prevedeva un aumento dei tassi, previsto per settembre o ottobre.

sostenere la valuta

Tomoaki Shishido di Nomura ha suggerito che l’aumento mira a sostenere la valuta giapponese e potrebbe essere collegato agli interventi sul mercato valutario di luglio. La banca ridurrà gli acquisti di JGB a 3 trilioni di yen entro il 2026 con una riduzione di 400 miliardi a trimestre. A marzo, la BOJ possedeva il 53% del debito totale del governo. Il piano di tapering è stato conforme alle aspettative del mercato. Hideo Kumano del Dai-ichi Life Research Institute ha affermato che la BOJ desidera operazioni fluide, con una previsione di inflazione al consumo del 2,1% per il 2025 e dell’1,9% per il 2026, con un obiettivo del 2%. Sono attesi ulteriori aumenti dei tassi. L’approccio graduale della BOJ contrasta con il rapido inasprimento della Federal Reserve, che ha aumentato i tassi di 5,25 punti tra il 2022 e il 2023. Il differenziale dei tassi ha causato un deflusso di capitali dal Giappone agli USA, lasciando lo yen vicino a 162 rispetto al dollaro. La maggior parte degli economisti si aspettava che la BOJ rinviasse l’aumento dei tassi a luglio, preferendo attendere una ripresa dei consumi privati. La spesa personale è in calo da quattro trimestri. Il rallentamento dei consumi è ritenuto responsabile della performance irregolare dell’economia giapponese, che si è contratta due volte negli ultimi tre trimestri. Gli economisti prevedono che i salari reali torneranno positivi intorno ad agosto, quando l’aumento record del 3,56% concordato a marzo si rifletterà nelle buste paga.

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