Il 22 luglio la Terra ha registrato il giorno più caldo di sempre, con una temperatura media globale di quasi 17 °C. Molte aree degli Stati Uniti stanno affrontando ondate di calore incessanti, costringendo molti americani a scegliere tra spese di raffreddamento più elevate o sopportare il caldo per risparmiare. La National Energy Assistance Directors Association e il Center for Energy, Poverty and Climate prevedono che quest’anno il costo medio per il raffreddamento delle abitazioni sarà di 719 dollari da giugno a settembre, con un aumento dell’8% rispetto ai 661 dollari del 2023. Negli ultimi dieci anni, i costi di raffreddamento sono aumentati a causa delle temperature elevate che richiedono più elettricità. Secondo il JPMorgan Chase Institute, entro la fine del secolo, negli USA ci saranno almeno 50 giorni all’anno con temperature superiori a 35 °C.
I più colpiti
Le famiglie a basso reddito sono le più colpite dall’aumento delle temperature. “Spendono meno per l’aria condizionata – ha dichiarato Heather Higginbottom di JPMorgan Chase – e non raffreddano le loro case in modo altrettanto efficace”. Inoltre, Mark Wolfe della National Energy Assistance Directors Association ha sottolineato che l’aumento dei prezzi dell’energia incide maggiormente sui loro bilanci. Per una famiglia ad alto reddito, le bollette energetiche più alte possono far salire i costi dal 3% al 3,1% del budget, ma per quelle a basso reddito, la quota può aumentare dall’8,3% all’11%, riducendo notevolmente il loro reddito discrezionale. Queste famiglie spesso includono bambini piccoli, anziani o disabili, aumentando il rischio per la salute durante il caldo intenso. Due strategie politiche possono risultare efficaci: assistenza immediata per il pagamento delle bollette e interventi a lungo termine per ristrutturare le abitazioni delle famiglie a basso reddito, migliorandone l’efficienza energetica.