venerdì, 20 Dicembre, 2024
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Donne nei CdA, non si tratta solo di parità di genere, ma di opportunità di crescita per il nostro Paese

La presenza numericamente equilibrata di donne e uomini in posizioni di vertice non riguarda solo la parità di genere e la giustizia sociale, ma costituisce una reale opportunità strategica per il nostro Paese e per le aziende. Secondo il Manuale della Commissione Europea destinato a consulenti e manager delle risorse umane, l’equilibrio di genere nei ruoli decisionali è riconosciuto infatti come un vantaggio competitivo.

In ambito economico-manageriale, è ormai evidente come la diversità di pensiero e le competenze trasversali femminili siano elementi essenziali per il successo delle organizzazioni. Non è un caso che la direttiva europea del giugno 2022 richieda che, entro il 2026, almeno il 40% della presenza di donne nei Consigli di amministrazione delle aziende europee sia assicurato.

È fondamentale sottolineare come in Italia il percorso virtuoso ha avuto inizio grazie alla legge Golfo-Mosca, introdotta nel 2011, come intervento a termine e successivamente prorogata, che ha permesso di rompere quel “soffitto di cristallo” che frenava il raggiungimento verso posizioni apicali e di aumentare la presenza delle donne nei posti di vertice, rappresentando un’importante opportunità di cambiamento verso il miglioramento delle aziende e del mercato del lavoro. La presenza delle donne ha facilitato quindi non solo la diversità di pensiero, ma valorizzato le diversità, offrendo differenti modelli di ruolo per le nuove generazioni.

Secondo i dati della Consob, una rappresentanza significativa di donne nei CdA, compresa tra il 17% e il 20%, è associata a migliori risultati in termini di performance finanziaria, redditività, governance e innovazione. In un contesto globale sempre più competitivo, i Consigli di amministrazione che promuovono la diversità di genere funzionano meglio, sono più aperti all’innovazione, alla leadership e più propensi a prendere rischi.

Progredire verso una maggiore sensibilità all’equità di genere rappresenta una sfida per il futuro, non solo nel contesto aziendale, ma anche a livello globale.

In questo scenario, anche le amministrazioni pubbliche possono giocare un ruolo fondamentale, fungendo da esempio e promuovendo il cambiamento attraverso le loro politiche del personale, valorizzando le differenze di genere e incentivando la presenza femminile in posizioni di vertice.

In conclusione, auspichiamo che il percorso di valorizzazione della presenza femminile nei CdA, di cui l’Italia è stata un modello di eccellenza in Europa, continui senza interruzioni per evitare una regressione culturale che non farebbe bene al nostro Paese.
Parallelamente, è necessario un forte impegno per aumentare la rappresentanza di donne CEO nelle aziende italiane quotate, che attualmente è tra le più basse in Europa, solo il 4% secondo l’ultimo report Deloitte, rispetto al 7,8% della media europea (secondo il report Gender Statistics Database 2024 dell’European Institute for Gender Equality (EIGE)).

La parità di genere nei ruoli di vertice è tanto questione di giustizia sociale, quanto motore di crescita e sviluppo per l’intero Paese.

  • Olga Cola, Presidente Women Care ets
  • Pasqualino D’Aloia, Presidente Ordine Infermieri e Infermieri Pediatrici di Milano, Lodi, Monza e Brianza
  • Elena De Marziani, Presidente CPO dell’Ordine dei Commercialisti di Milano
  • Giuseppe Delmonte, Presidente Associazione OLGA
  • Stefano Devecchi Bellini, Presidente UCID Milano
  • Potito Di Nunzio, residente Ordine Consulenti del Lavoro di Milano e Provincia
  • Gabrielle Fellus, Presidente Associazione I Respect
  • Carmelo Ferraro, Presidente MI’mpegno
  • Costanza Gargano, Presidente CPO dell’Ordine degli Avvocati di Milano
  • Alessandra Kustermann, Presidente Centro Antiviolenza SVS Donna Aiuta Donna
  • Davide Luraschi, Presidente Collegio Ingegneri e Architetti di Milano
  • Angelo Giovanni Mazzali, Presidente Ordine dei Fisioterapisti di Milano, Como, Cremona, Lecco, Lodi, Monza e Brianza, Sondrio e Varese
  • Antonio Palmieri, Presidente Fondazione Pensiero Solido
  • Laura Parolin, Presidente Ordine degli Psicologi della Lombardia
  • Rudy Alexander Rossetto, Presidente Ordine dei Biologi della Lombardia
  • Carlo Roberto Rossi, Presidente Ordine dei Medici e Odontoiatri di Milano e Provincia
  • Nadia Rovelli, Presidente Ordine della Professione di Ostetrica Interprovinciale di Bergamo, Cremona, Lodi, Milano, Monza e Brianza
  • Claudia Segre, Presidente Global Thinking Foundation
  • Riccardo Sorrentino, Presidente Ordine dei Giornalisti della Lombardia
  • Paolo Giovanni Viola, Presidente Ordine Interprovinciale dei Chimici e dei Fisici della Lombardia
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