Un negoziato solo auspicato o forse solo annunciato per verificare le disponibilità della controparte. In concreto le posizioni tra Ucraina e Russia rimangono distanti e incolmabili. Nel suo incontro a Guangzhou in Cina con l’omologo cinese, Wang Yi, il ministro ucraino degli Esteri, Dmytro Kuleba, ieri è tornato sulla possibilità di colloqui diretti tra Mosca e Kiev, non escludendo che possano riprendere a “un certo punto”, a patto che “la parte russa”, sia pronta parteciparvi con la seria intenzione di porre fine al conflitto”. Il Cremlino ha osservato il portavoce Dmitry Peskov – sono “in sintonia con la nostra posizione”. La Russia attende di avere ulteriori dettagli sulla questione. “La parte russa non ha mai rifiutato i negoziati e ha sempre mantenuto la sua apertura al processo negoziale”, ha precisato ancora Peskov. Ci sono poi le condizioni, inconciliabili, sinora poste dalle parti.
Negoziato lontano
Le richieste sono inconciliabili con una “pace giusta”, ma anche con le concessioni che l’Ucraina non è disposta a fare. La Russia, infatti, vuole il riconoscimento dello status quo maturato durante la guerra, compresa l’annessione arbitraria delle regioni di Luhansk, Donetsk, Kherson e Zaporizhzhia. L’Ucraina chiede invece il ripristino dei confini internazionalmente riconosciuti. Senza dimenticare la Crimea, inglobata dalla Federazione nel 2014 e che Kiev rivorrebbe indietro.
Droni, attacchi e vittime
Se la diplomazia prova a considerare una tregua, nei fatti i teatri di guerra si intensificano.
Per la seconda notte consecutiva i droni russi hanno attaccato la città portuale ucraina di Izmail danneggiando le infrastrutture e causando alcuni feriti. Lo ha annunciato il governo di Kiev, sostenendo che diversi droni russi sono anche entrati nello spazio aereo rumeno. Le autorità locali di Izmail hanno dichiarato che “le infrastrutture portuali sono state danneggiate” e che due civili sono rimasti feriti, oltre ai tre nell’attacco di mercoledì. L’aeronautica ucraina ha confermato che la Russia ha lanciato 38 droni d’attacco di progettazione iraniana e che i sistemi di difesa aerea ne hanno abbattuti 25. Il governatore della regione di Odesa, che confina con la Romania, membro dell’Ue e della Nato, ha invece riferito che l’attacco ha danneggiato un edificio amministrativo. “Altri tre Shahed sono stati persi dopo aver attraversato il confine di Stato con la Romania”, ha precisato l’aeronautica ucraina. Gli abitanti di 17 citta’ e villaggi della contea di Tulcea, nel sud-est della Romania, hanno ricevuto allarmi sui loro telefoni cellulari già da mercoledì notte , dopo che “diversi oggetti” erano stati osservati “avvicinarsi all’area settentrionale” della contea. L’esercito rumeno sta effettuando una ricerca di detriti di droni vicino al confine con l’Ucraina dopo l’attacco di ieri, confermando di aver sentito diverse esplosioni. Mosca ha preso di mira i porti della regione meridionale di Odessa con insistenza da quando, l’anno scorso, è uscita da un accordo mediato dalle Nazioni Unite e dalla Turchia che permetteva all’Ucraina di esportare grano attraverso il Mar Nero
Negoziati, il ruolo della Cina
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha assicurato nella notte che la Cina ha dato “un chiaro segnale” del suo sostegno all’integrità territoriale e alla sovranità dell’Ucraina. Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha incontrato il suo omologo cinese Wang Yi a Guangzhou. Il presidente ucraino ha detto che attende “un rapporto dettagliato da parte del ministro al suo ritorno in Ucraina”ma, ha aggiunto, “è confermato anche ciò che mi ha detto il leader cinese Xi Jinping: la Cina non fornirà armi alla Russia”
Sparatoria tra soldati ucraini
Soldati ucraini di stanza nella regione di Kharkiv (nell’Ucraina nord-orientale) hanno innescato una sparatoria che ha causato tre morti e quattro feriti. Lo rende noto una divisione dell’esercito di Kiev. “I soldati hanno usato armi da fuoco in una delle unità”, per motivi ancora da chiarire. Tre soldati sono rimasti uccisi e altri 4 sono stati feriti”, ha dichiarato la divisione Khortytsia, senza fornire ulteriori dettagli. L’esercito non ha indicato i responsabili, limitandosi a dire che le armi sono state usate per motivi “personali” e non militari.
Soldi per andare combattere
Un bonus di 20mila euro per i residenti moscoviti che vadano a combattere in Ucraina: lo offre il sindaco della capitale russa, Sergey Sobyanin, che in una nota, oltre al bonus una tantum, mette sul piatto altri 55mila euro per il primo anno di servizio per ‘incentivare’ le partenze per il fronte. Non solo: secondo quanto fa sapere il sindaco di Mosca, chi dovesse restare ferito in battaglia riceverà, “in base alla gravità”, tra i 5.200 e 10.500 euro, mentre i famigliari dei soldati uccisi riceveranno circa 31.500 euro.
Auto bomba preso in Turchia l’attentatore
Arrestato a Bodrum, in Turchia, il cittadino russo Yevgeny Serebryakov, ritenuto responsabile dell’esplosione dell’autobomba che ha ferito due persone a Mosca. Lo ha annunciato il ministro dell’Interno turco, Ali Yerlikaya, che, in una dichiarazione su X, spiega che gli uffici turchi di Interpol/Europol sono stati informati dai colleghi russi che Serebryakov “era arrivato nel Paese con un volo da Mosca a Bodurum” atterrato alle 9.40 ora locale. Secondo la ricostruzione del ministero turco, il ricercato non è stato identificato immediatamente dal momento che non era inserito nel database dei ricercati dell’Interpol, ma da Mosca sono arrivati documenti per identificarlo con foto e così l’uomo è stato arrestato, riferisce la Tass.