L’Italia, con il suo inestimabile patrimonio culturale, artistico e naturale, è da sempre una delle mete turistiche più ambite al mondo. Tuttavia, l’incessante afflusso di turisti ha portato il paese a fronteggiare il fenomeno dell’overtourism, una situazione in cui il numero di visitatori supera la capacità di una destinazione di gestirli in modo sostenibile. Questo fenomeno solleva un’importante questione: come bilanciare i benefici economici derivanti dal turismo di massa con l’impatto ambientale e sociale che ne deriva? Il turismo rappresenta una fonte economica fondamentale per l’Italia. Secondo i dati dell’Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT), il settore turistico contribuisce a circa il 13% del PIL nazionale e dà lavoro a milioni di persone. Dai piccoli negozi di artigianato locale agli hotel di lusso, dai ristoranti tipici ai tour operator, l’indotto turistico è vasto e variegato, offrendo opportunità di lavoro a molti italiani.
In città come Roma, Firenze e Venezia, il turismo è una linfa vitale. A Venezia, per esempio, il settore turistico impiega circa il 50% della popolazione locale, mentre a Firenze, la Galleria degli Uffizi e il Duomo attirano milioni di visitatori ogni anno, sostenendo l’economia cittadina.
Gravi ripercussioni
Nonostante i benefici economici, l’overtourism comporta gravi ripercussioni sull’ambiente e sulla qualità della vita degli abitanti. L’enorme afflusso di visitatori porta inevitabilmente a un aumento dell’inquinamento: le strade sono intasate da veicoli e i livelli di emissioni di CO2 aumentano, peggiorando la qualità dell’aria. Inoltre, la gestione dei rifiuti diventa una sfida quotidiana, con montagne di spazzatura che si accumulano nei centri storici e nelle località balneari. La quiete delle città e dei piccoli borghi viene infranta dall’incessante flusso turistico. I residenti di città come Venezia spesso lamentano il caos e la perdita di tranquillità, con strade affollate a qualsiasi ora del giorno e della notte. Anche nelle Cinque Terre, piccoli villaggi come Vernazza e Manarola sono sovraffollati al punto che i residenti faticano a circolare liberamente.
Le coste italiane, famose per la loro bellezza, sono particolarmente colpite durante i mesi estivi.
Gli esempi
Spiagge come quelle della Costiera Amalfitana, della Sardegna e della Puglia sono spesso sovraffollate, rendendo quasi impossibile trovare un posto dove stendere un asciugamano. Questo sovraffollamento non solo riduce l’esperienza dei bagnanti, ma danneggia anche gli ecosistemi marini, con un aumento dell’inquinamento delle acque e la distruzione delle dune costiere. Per affrontare il problema dell’overtourism, diverse città italiane stanno adottando misure di contenimento. Venezia ha introdotto un sistema di prenotazione obbligatoria per i turisti giornalieri e sta considerando l’introduzione di una tassa d’ingresso. Firenze ha limitato l’accesso ai veicoli nel centro storico e Roma ha incrementato le zone a traffico limitato (ZTL).
A livello nazionale, si discute la promozione di un turismo più sostenibile e distribuito, incoraggiando i visitatori a scoprire destinazioni meno conosciute ma altrettanto affascinanti. L’idea è di ridurre la pressione sui principali poli turistici e distribuire i benefici economici su un’area geografica più ampia.
Ambiente da proteggere
Con l’aumento incessante dei viaggiatori che affluiscono per ammirare le bellezze italiane, cresce parallelamente la consapevolezza dell’importanza di adottare pratiche di turismo sostenibile. I turisti svolgono un ruolo cruciale nel mitigare l’impatto ambientale delle loro visite e nel preservare i luoghi che tanto amano. Tra le azioni più semplici per essere un turista sostenibile vi è la riduzione della produzione di rifiuti, mediante l’uso di borracce riutilizzabili, borse di tela e la rinuncia a prodotti monouso. Sostenere le imprese locali, acquistando prodotti e cibi del territorio, contribuisce significativamente all’economia e riduce l’impatto ambientale. Inoltre, ridurre l’utilizzo dell’auto e privilegiare i mezzi pubblici, camminare o usare la bicicletta permette di diminuire le emissioni di CO2. Rispettare la natura e i luoghi storici, seguendo i sentieri segnalati e non disturbando la fauna, è essenziale per preservare l’ambiente. Utilizzare prodotti per la pelle sostenibili, che non inquinino quando si va in acqua, è un altro passo importante per proteggere l’ecosistema marino. Spegnere luci e apparecchi elettronici quando non necessari e usare l’acqua con parsimonia sono piccoli gesti che possono fare una grande differenza. Informarsi sulle pratiche sostenibili prima di partire e condividere buone pratiche con amici e familiari aiuta a diffondere la cultura del turismo responsabile. Ogni turista ha il potere di fare la differenza, rendendo il viaggio non solo più autentico ma anche più significativo.