Gli influencer devono essere inquadrati come agenti di commercio e le aziende devono versare i contributi all’Enasarco. La messa a terra di uno dei miti di questi ultimi anni arriva da una sentenza (2615-24) del Tribunale di Roma. Federcontribuenti ”accoglie con soddisfazione” la decisione che rappresenterebbe così un “cambiamento significativo nel panorama del marketing digitale. Questa decisione non solo impone un nuovo livello di trasparenza e professionalità, ma sottolinea anche la necessità per aziende e influencer di comprendere a fondo le implicazioni della normativa e di adottare le misure necessarie per adeguarsi”. ”Una sentenza che – ritiene l’associazione – può contribuire a far chiarezza in un settore spesso ambiguo e poco regolamentato caratterizzato, peraltro, anche da numerosi esempi negativi la cui condotta ha spesso danneggiato i consumatori, e non solo”. Questa decisione, aggiunge Federcontribuenti, non va dunque considerata una condanna, bensì un’opportunità per instaurare rapporti più sani e nel pieno rispetto delle normative vigenti.
Non sono previdenza
Con la sentenza n. 2615 del 2024, il Tribunale di Roma ha assimilato la figura dell’influencer a quella di agente di commercio, non ritrovando nel nostro ordinamento una puntuale disciplina normativa alternativa. Decisione dalla quale derivano conseguenze che impattano non solo sul piano previdenziale. Infatti, se dal punto di vista di inquadramento previdenziale si configurerebbe l’obbligo di iscrizione e versamento dei contributi all’Enasarco, la definizione come agente di commercio porterebbe ad una serie di tutele minime ed alla necessità di conformarsi agli accordi economici collettivi per aspetti quali, ad esempio, la remunerazione delle provvigioni, la non concorrenza, indennità aggiuntive e di fine rapporto, preavviso e altre tutele a favore dell’agente.
Promozione di vendite
Tra questi, la promozione stabile e continua dei prodotti di un brand, al pari di un agente di commercio. ”La sentenza – commenta Carlo Trevisan, presidente degli agenti dell’Ascom Confcommercio di Padova e vice presidente nazionale – richiama nel testo quanto sostenuto dalla Fnaarc, la nostra Federazione degli agenti e rappresentanti di commercio aderente a Confcommercio”. “Cioè che l’attività promozionale che svolgono l’agente e l’influencer ha indubbi punti in comune. Infatti, pur riconoscendo le specificità e la professionalità degli agenti di commercio e degli influencer, le due figure professionali trovano un terreno di incontro proprio nell’attività di promozione delle vendite”.
Enasarco: da anni lo sosteniamo
“Una battaglia che – conclude il responsabile del dipartimento Enasarco, Antonio Passaro – portiamo avanti da anni, e oggi possiamo dire di aver segnato un punto a nostro favore che da sempre si batte affinchè gli influencer paghino il giusto esattamente al pari degli agenti di commercio dato che, in molti casi, il loro ruolo è di fatto identico.”