venerdì, 18 Ottobre, 2024
Ambiente

In Italia il cambiamento climatico costa 300 euro per abitante

Il report di The European House - Ambrosetti

Secondo un report di The European House – Ambrosetti, l’Italia è il primo Paese in Europa per perdite economiche dovute al cambiamento climatico, con un costo di 284 euro per italiano, quintuplicato (+490%) dal 2015 a oggi. Questi dati sono stati presentati durante la sesta edizione della Community Valore Acqua per l’Italia, che riunisce 42 tra aziende e istituzioni del settore idrico. La situazione è critica anche in Spagna e Ungheria, dove le perdite per abitante ammontano rispettivamente a 221 e 214 euro. Germania e Francia, invece, registrano perdite più contenute, vicine alla media europea di 116 euro per cittadino. Al contrario, Grecia, Danimarca, Lituania e Polonia registrano danni economici quasi irrilevanti. Le principali cause di queste perdite economiche sono le alluvioni (44%), le tempeste (34%) e le ondate di calore (14%).
“Viviamo una situazione particolarmente delicata soprattutto nel nostro Paese”, ha dichiarato Valerio De Molli, managing partner e Ceo di The European House – Ambrosetti. “Quest’anno, l’Italia potrebbe raggiungere la più alta anomalia termica della sua storia, con un aumento di 1,75°C sopra la media, con tutte le conseguenze che ben conosciamo”. De Molli ha sottolineato la necessità di una corretta gestione delle risorse idriche, supportata da un aggiornamento delle infrastrutture, digitalizzazione della filiera e miglioramento della raccolta e gestione dei dati.

Regioni colpite

Le regioni italiane più colpite dallo stress idrico sono Basilicata, Calabria, Sicilia e Puglia. I settori economici maggiormente danneggiati dalla scarsità d’acqua sono l’agricoltura e l’idroelettrico. Tra il 2022 e il 2023, la produzione di miele è diminuita del 70%, quella delle pere del 63% e quella delle ciliegie del 60%. Anche la produzione di olio d’oliva (-27%), vino (-12%) e pomodori (-12%) ha subito significative riduzioni. Benedetta Brioschi, partner di The European House – Ambrosetti, ha avvertito che se non si riuscirà a invertire la tendenza e la temperatura globale dovesse aumentare di 2°C, la perdita di capacità idroelettrica in Italia raddoppierebbe, triplicando con un aumento di 3°C nel Sud Italia e lungo l’arco alpino.
Nicola Dell’Acqua, Commissario Straordinario nazionale per l’adozione di interventi urgenti connessi al fenomeno della scarsità idrica, ha partecipato alla prima riunione della Community Valore Acqua per l’Italia. Dell’Acqua ha proposto di conferire maggiori poteri alle autorità di bacino, sostenendo che “sono gli enti che possono aiutare il Paese a governare l’emergenza siccità affidando loro la pianificazione dell’approvvigionamento idrico primario e lasciando solo la gestione locale alle regioni”. Ha aggiunto che “l’unico strumento necessario per la pianificazione degli interventi è quello del bilancio idrico che deve essere redatto a livello di distretto in una visione più ampia che superi diatribe locali e regionali”.

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