Secondo uno studio pubblicato sulla rivista geo-scientifica Geophysical Research Letters, il fenomeno di El Niño potrebbe rappresentare un “elemento di ribaltamento climatico irreversibile” se superato il limite critico di +3,7°C.
El Niño, caratterizzato da un cambiamento nel flusso giapponese del Pacifico dovuto alla diminuzione dei venti equatoriali, porta con sé conseguenze disastrose come ondate di calore in Canada, siccità in Africa e intense tempeste sulle coste occidentali delle Americhe. Questo scenario potenzialmente catastrofico metterebbe a rischio la vita umana, la biodiversità e le comunità socio-economiche non solo nella regione del Pacifico, ma in tutto il mondo.
Fino a 200 anni per tornare alla normalità
Il lavoro realizzato dagli scienziati solleva importanti questioni sul futuro del clima a livello globale ed evidenzia l’importanza di monitorare da vicino l’evoluzione del fenomeno climatico conosciuto come “ENSO” (Oscillazione Meridionale di El Niño) per prevenire potenziali scenari catastrofici. Secondo lo studio, se tale “elemento di ribaltamento” (+ 3,7°C) venisse attivato sarebbe praticamente inarrestabile, richiedendo potenzialmente più di un secolo, fino a 200 anni, per tornare alla normalità.
L’urgenza di monitorare l’ENSO
El Niño-Oscillazione Meridionale (in sigla ENSO – El Niño-Southern Oscillation) è un fenomeno climatico periodico che provoca un forte riscaldamento delle acque superficiali dell’Oceano Pacifico Centro-Meridionale e Orientale nei mesi di dicembre e gennaio in media ogni cinque anni, con un periodo statisticamente variabile tra i tre e i sette anni. Il fenomeno provoca inondazioni nelle aree direttamente interessate, ma anche siccità nelle zone più lontane da esso e altre perturbazioni che variano a ogni sua manifestazione. I Paesi in via di sviluppo che dipendono fortemente dall’agricoltura e dalla pesca, in particolare quelli che si affacciano sull’Oceano Pacifico, ne sono i più colpiti, sebbene si ritenga possa avere effetti anche su scala globale attraverso modificazioni della circolazione atmosferica in tutto il Pianeta.
Previsti +2,9°C entro la fine del secolo.
Gli autori dello studio avvertono che gli eventi estremi di El Niño, associati a precipitazioni intense e gravissime siccità, potrebbero diventare sempre più comuni e che, una volta verificatisi, sarebbe impossibile tornare indietro. Attualmente siamo già al di sopra di +1,5°C e secondo le previsioni degli scienziati, ci si aspetta di raggiungere +2,9°C entro la fine del secolo. Questo significa che oltre il 90% degli eventi El Niño potrebbe diventare estremo se il limite fosse superato, con effetti potenzialmente catastrofici per il Pianeta. Attraverso questo studio, gli scienziati sottolineano la rilevanza di monitorare attentamente l’evoluzione dell’ENSO e di condurre ulteriori esperimenti e analisi per approfondire la comprensione di questo fenomeno. Nonostante si tratti di una ricerca preliminare che utilizza variabili diverse dalla maggior parte dei modelli climatici, i risultati suggeriscono una urgente necessità di agire per prevenire scenari futuri disastrosi