giovedì, 4 Luglio, 2024
Agroalimentare

1.400 terreni agricoli confiscati alle mafie assegnati a giovani agricoltori

Lollobrigida e Piantedosi: dalla criminalità ad opere di impegno civile e di legalità

Millequattrocento terreni confiscati alla criminalità organizzata e più di mille ettari che verranno messi a disposizione dei giovani imprenditori con un bando pubblico. Lollobrigida: “beni che erano preda della criminalità ora diventeranno produttivi”. Piatendosi: “Il governo sta puntando moltissimo sull’azione dell’Agenzia per i beni confiscati”

Il protocollo

“Come Agenzia avevamo la necessità di migliorare la nostra capacità destinataria dei beni confiscati soprattutto per i terreni agricoli e che questi venissero collocati e utilizzati. Attualmente abbiamo una prima tranche di 1.400 beni, ma ce ne saranno altri” spiega Bruno Corda, direttore dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata che ha sottoscritto ieri al Viminale, in accordo con il Masaf, il protocollo grazie al quale questa “prima tranche” verrà messa a disposizione di giovani imprenditori.

Il progetto prevede che dopo lo svolgimento da parte del Masaf di un’attività di preliminare di valutazione dei terreni proposti al patrimonio dello Stato, l’Anbsc proceda al mantenimento di questi assegnandoli in uso al ministero dell’Agricoltura. una volta ottenuta l’assegnazione dei beni, Il dicastero disporrà, la loro messa a bando pubblico attraverso l’Ismea, per la concessione in favore di giovani imprenditori del settore agricolo, a titolo oneroso, con la corresponsione di un canone agevolato, nel rispetto delle normative europee in materia di aiuti di Stato. I proventi derivanti dalle concessioni stipulate confluiranno in un apposito capitolo di bilancio del Masaf destinato alle spese per l’acquisto di derrate alimentari per le persone indigenti.

Iniziative sociali e didattiche

L’accordo prevede inoltre che i concessionari siano obbligati alla contestuale realizzazione, di iniziative di tipo sociale e didattico-divulgativo nei terreni assegnati, con la presenza di lavoratori extracomunitari in regola e di persone con disabilità, nell’ambito di progetti finalizzati a conseguirne il recupero e il reinserimento lavorativo.

L’iniziativa punta ad agevolare lo sviluppo dell’imprenditoria giovanile in agricoltura, valorizzare le aree interne contrastando il fenomeno dell’abbandono e i conseguenti rischi, inclusi quelli idrogeologici, garantendo il pieno rispetto delle disposizioni del Codice Antimafia per il riuso sociale dei beni confiscati e al reimpiego, sempre per finalità sociali, dei relativi proventi. L’obiettivo è quello di coniugare il reimpiego a scopo sociale dell’ingente patrimonio fondiario confiscato, con il rilancio delle politiche a sostegno dell’agricoltura e, in particolare, degli interventi a favore dei giovani imprenditori agricoli.

Valore aggiunto contrasto alla criminalità

“Il dato dell’agricoltura e dell’abbandono del territorio in Italia è più drammatico rispetto agli altri Paesi europei. Quando c’è abbandono dell’agricoltura c’è un abbandono del territorio. L’agricoltore è stato custode del terreno per anni, è il primo ambientalista del pianeta”. Spiega il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida a margine della firma al Viminale del Protocollo che, spiega, “tende a valorizzare i beni confiscati che per lo Stato rappresentano un onere e segna un dato positivo al contrasto della criminalità, che corrisponde al rilancio delle attività legate alla terra soprattutto per le nuove generazioni”.

Cambiare il n positivo

“Ci soddisfa sapere che questi beni, che erano preda della criminalità organizzata, ora diventeranno produttivi di un valore che è quello del lavoro e di una crescita dell’impegno a contrastare la criminalità, anche con un’adeguata formazione. Perché agganciati a questi terreni ci saranno iniziative sociali che spiegano ai ragazzi, ai bambini quelle che sono gli elementi cardine per evitare di cadere preda delle organizzazioni criminali. Poi quello che sarà il ricavato da questi terreni verrà ancora una volta messo a disposizione dei più poveri attraverso forme come quella della carta “Dedicata a te”, o ai fondi destinati al terzo settore. E quindi questo progetto ha un valore esponenziale e tocca tanti ambiti del nostro contesto sociale. Dimostra ancora una volta che questo Governo, lavorando in sinergia, ha una visione strategica per riuscire non solo ad affrontare le contingenze, ma a programmare qualcosa che cambi in positivo.”

Il recupero delle aree interne

“Il governo sta puntando moltissimo sull’azione dell’Agenzia per i beni confiscati”, ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. “Questo progetto ha un valore aggiunto che è quello di fare in modo che ci siano sempre meno beni che costituiscono più un problema se non messi a reddito. Ha un grande rilievo anche per il recupero delle aree interne del Paese a rischio abbandono. Noi siamo certi che ci saranno risultati importanti con il portafoglio di beni che destineremo a questo progetto”

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