martedì, 2 Luglio, 2024
Esteri

Gaza. Nuovo piano di pace Usa. Al confine libanese “guerra psicologica”

Attentato a Belgrado contro ambasciata di Israele. L’Iran vota, bassa affluenza

Gli Stati Uniti hanno proposto un nuovo testo con alcune modifiche alla proposta di accordo tra Israele e Hamas nel tentativo di concludere l’intesa che porti a un cessate il fuoco e alla liberazione degli ostaggi trattenuti nella Striscia di Gaza dall’attacco del 7 ottobre in Israele. L’Amministrazione Biden ha presentato il piano con un “nuovo linguaggio” nel tentativo di ridurre le distanze tra Israele e Hamas. Secondo fonti diplomatiche il lavoro degli Usa, con i mediatori di Egitto e Qatar, si concentra sull’articolo 8 della proposta che riguarda i negoziati che dovrebbero partire tra Israele e Hamas con l’attuazione della prima fase dell’accordo per stabilire le condizioni esatte per la seconda fase, che prevede una “calma duratura” a Gaza.

Attentato in Serbia

Ieri a Belgrado, in Serbia, c’è stato un tentativo di attacco all’ambasciata di Israele, nel quale è rimasto ferito un poliziotto. L’assalitore è stato ucciso; avrebbe usato una balestra con la quale ha colpito il poliziotto. Il ministro dell’Interno serbo, Ivica Dacic, è certo che si è trattato di un “atto di terrorismo di stampo jihadista. Diverse persone sono state fermate “a scopo precauzionale”. Alcune persone che si trovavano vicino l’ambasciata sono state arrestate. Il ministero degli Esteri israeliano ha commentato dicendo che “nessun dipendente è stato ferito” nell’attacco e che sono in corso indagini.

Guerra psicologica

E in questi giorni il confine tra Israele e Libano è visitato da più parti. Prima anche il premier Netanyahu e ieri l’omologo libanese Najib Mikati: “L’esercito è il muro del Libano. Se l’esercito non fosse presente nel Libano meridionale, gli esami (fine anno scolastico) non potrebbero essere svolti”, ha affermato Mikati, che ha parlato di una “guerra psicologica” in corso e assicurato di essere impegnato per favorire il ritorno della calma al confine con lo Stato ebraico. In queste zone, ormai, dallo scorso 7 ottobre cadono bombe da entrambe le parti.

Continuano assalti israeliani

Mentre nella Striscia, numerosi miliziani palestinesi sono stati uccisi dalle truppe israeliane nel quartiere Shejaiya di Gaza City, a Rafah e nell’area del corridoio Netzarim, nel centro dell’enclave. A Shejaiya, dove la 98a Divisione dell’Idf ha lanciato una nuova operazione mirata due giorni fa, “molti terroristi” sarebbero stati uccisi in scontri a fuoco. Le truppe avrebbero anche localizzato un deposito di armi in una scuola. A Rafah i soldati della 162esima divisione hanno eliminato diversi miliziani, mentre l’aeronautica ha colpito diverse strutture di terroristi compresi pozzi di tunnel. Nel corridoio Netzarim, infine, le truppe della 99esima divisione dell’Idf hanno ucciso altri miliziani con le mitragliatrici e guidando gli attacchi aerei. Sempre nel centro di Gaza è stato colpito un sito utilizzato per il lancio di missili anticarro.

Iran; necessario il ballottaggio

Iran si dovrà attendere il ballottaggio della prossima settimana per conoscere il successore del Presidente Raisi, morto in un incidente aereo. Ha votato poco più del 40% (24,5 milioni) degli aventi diritto, una delle percentuali più basse delle storia dell’Iran, e hanno passato il turno il candidato riformista Massud Pezeshkian (42%) e l’ultraconservatore Said Jalili (38%). Delle 14 elezioni presidenziali tenutesi in Iran dal 1979, solo una è stata decisa al secondo turno, nel 2005. Le aperture dei seggi sono state prorogate due volte: prima fino alle 22, poi fino alle 24.00 di venerdì. Ali Khamenei, la Guida Suprema, dopo avere votato nella mattina di venerdì, aveva esortato la popolazione a recarsi in massa alle urne, tra i timori che la partecipazione potesse essere ancora più bassa.

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