mercoledì, 18 Dicembre, 2024
Esteri

Mediazione degli Emirati Arabi, Kiev e Mosca si scambiano i prigionieri

Colloquio telefonico tra il Segretario alla Difesa Usa e l’omologo russo

Qualche buona notizia arriva anche dai paesi in guerra. Ieri i 90 militari russi liberati, in uno scambio di prigionieri con l’Ucraina sono arrivati a Mosca. Lo ha riferito il Ministero della Difesa russo sul suo canale Telegram. Secondo il ministero, lo scambio è stato il risultato di un processo di negoziazione in cui gli Emirati Arabi Uniti hanno fornito una mediazione umanitaria. I prigionieri rilasciati sono stati trasferiti a Mosca per il trattamento e la riabilitazione in istituzioni mediche militari. In un’intervista rilasciata il 5 maggio alle principali agenzie di stampa internazionali, il Presidente russo Vladimir Putin ha indicato in 1.348 il numero di prigionieri militari russi in Ucraina e in 6.465 il numero di prigionieri ucraini in Russia. Secondo il capo del Cremlino, si osserva più o meno lo stesso rapporto di 1:5 tra le vittime russe e ucraine.

Corea del Nord pronta a inviare “lavoratori”

Dopo la visita del Presidente Putin in Corea del Nord ora Kim Jong-un prevede di inviare forze di ricostruzione e di ingegneria nei territori ucraini occupati dalla Russia a partire da luglio. Si starebbe progettando di spostare i coreani che già lavorano nei cantieri edili cinesi nelle regioni ucraine controllate dalla Russia; tra l’altro, persone che si sospetta potrebbero “diventare militari” e dare supporto alle truppe russe. La scorsa settimana, il Presidente russo Vladimir Putin e il leader nordcoreano Kim Jong-un hanno firmato a Pyongyang il “trattato di partenariato strategico globale” che impegna le parti a fornirsi reciproca assistenza militare e di altro tipo. Pyongyang fornisce armi dal 2023, ma non ancora soldati. Se il Nord decidesse di inviare truppe a combattere per la Russia in Ucraina, le sue forze sarebbero usate come “carne da cannone”, ha commentato il portavoce del Pentagono Pat Ryder.

Processo Gershkovich

In questi giorni si è aperto un altro fronte: il processo, a Mosca, a Evan Gershkovich, reporter del Wall Street Journal accusato di spionaggio. “Continuiamo a lavorare per il rilascio di Evan Gershkovich,” ha detto il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale americana, John Kirby e “stiamo facendo tutto il possibile”. “Evan non è mai stato impiegato dal governo degli Stati Uniti. Non è una spia. Il giornalismo non è un crimine e Evan non avrebbe mai dovuto essere detenuto. La Russia non è riuscita a giustificare la detenzione di Evan”, ha dichiarato Kirby ai giornalisti. “Lui, come il collega americano Paul Whelan, viene semplicemente usato come merce di scambio”. Per il caso si era parlato di una telefonata tra il Presidente Biden e il Presidente Putin, ma la notizie è stata smentita dal portavoce del Cremlino. C’è stata, invece, una telefonata tra il Segretario della Difesa Usa, Lloyd Austin e il neo ministro della Difesa russo, Andrei Belousov. “Durante la telefonata – ha reso noto Pat Ryder, portavoce del Pentagono – il Segretario ha sottolineato l’importanza di mantenere i canali di comunicazione nel contesto della guerra in corso della Russia contro l’Ucraina”. Durante la conversazione, avvenuta su iniziativa americana, Belousov ha anche “evidenziato il pericolo di un’ulteriore escalation a causa delle continue forniture di armi degli Stati Uniti alle forze armate ucraine”.

Rutte nuovo Segretario Nato

Mark Rutte, ex primo ministro olandese, è stato designato ufficialmente successore di Jens Stoltenberg quale Segretario generale della Nato. “È un grande onore”, ha detto e poi ha aggiunto: “L’Alleanza è e rimarrà la pietra angolare della nostra sicurezza collettiva. Guidare questa organizzazione è una responsabilità che non prendo alla leggera. Sono grato a tutti gli alleati per aver riposto la loro fiducia in me. Sono ansioso di assumere l’incarico con grande vigore in ottobre, come successore di Jens Stoltenberg, che ha fornito alla Nato una leadership eccezionale negli ultimi 10 anni e per il quale ho sempre nutrito grande ammirazione”. Congratulazioni affidate ai social anche dal ministro della Difesa italiano, Guido Crosetto e dal Presidente ucraino Volodymyr Zelensky: “Lavoriamo insieme per costruire percorsi di pace, attuali scenari richiedono comunità di intenti e condivisione di vedute. Italia continuerà a impegnarsi con determinazione per affrontare complessa situazione internazionale”, ha scritto Crosetto, mentre per Zelensky, Rutte è “un leader forte e rispettoso dei principi” che “ha dimostrato la sua risolutezza e visione in molte occasioni negli ultimi anni”. Di tutt’altro tenore e parole del portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov: “Difficilmente può cambiare qualcosa nella linea generale” dell’Alleanza “e dei suoi Stati membri, sia come Stati membri indipendenti sotto la guida diretta degli Stati Uniti sia insieme come Alleanza stanno lavorando per infliggere una sconfitta strategica alla Russia” e “in questo momento” la Nato “è ostile” a Mosca.

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