giovedì, 19 Dicembre, 2024
Esteri

Mosca oscura i media occidentali. Corte dell’Aja: “Shoigu e Gerasimov criminali di guerra”

Zelensky destituisce il generale Sodol

A tutti i criminali di guerra che ci sono in circolazione, ora i giudici della Corte penale internazionale dell’Aia ne ha aggiunto altri due: ha emesso due nuovi mandati di cattura per autorità russe come l’ex ministro della difesa Sergei Shoigu e per il vice ministro e capo di Stato maggiore Valery Gerasimov. I due sono responsabili di aver diretto attacchi contro obiettivi civili e causato danni “accidentali eccessivi” a civili. Anche la Corte europea (Cedu) condanna la Russia per aver adottato un modello di violazioni sistematiche dei diritti umani in Crimea a cominciare dal 27 febbraio del 2014. Queste comprendono rapimenti, torture, la violazione della libertà religiosa, di espressione e d’associazione, ma anche la deportazione di migliaia di detenuti dalla Crimea alla Russia.

Erdogan parla con Putin

Nonostante i mandati della Corte la guerra continua e le autorità ucraine hanno ordinato l’evacuazione “forzata” dei bambini e dei loro genitori da cinque villaggi della regione orientale di Donetsk. Mosca ha sottoposto l’Ucraina orientale a continui assalti, guadagnando terreno a spese di un esercito ucraino sotto organico e ogni giorno si contano anche tante vittime civili. Il Presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, ha destituito il capo delle forze congiunte delle Forze armate ucraine, Yuri Sodol, dopo che il militare era stato accusato da un sottoposto di “aver ucciso più soldati ucraini di qualsiasi generale russo”. Sarà avvicendato dal generale di brigata Andri Gnatov. Colloqui, ufficiali, di pace non ce ne sono e molte speranze sono legate a iniziative di singoli stati, come la Turchia, la Cina o la Svizzera. Ieri il Presidente russo Vladimir Putin ha avuto un colloquio telefonico con il suo omologo turco, Recep Tayyip Erdogan, che agli inizi di luglio incontrerà anche il Presidente Biden.

Allargamento dell’Ue

Intanto l’Unione europea, pur non avendo ancora la nuova Commissione e i nuovi vertici, continua a lavorare. Il Presidente Zelensky ha definito quello di ieri “un giorno storico” per il passaggio ai veri e propri negoziati per l’adesione dell’Ucraina alla Ue. “Sono grato a tutti coloro che difendono l’Ucraina, il nostro Paese e il nostro popolo – ha detto Zelensky -. Sono grato al team che sta facendo di tutto per garantire che diventiamo parte dell’Unione europea. Non ci allontaneremo mai dal nostro percorso verso un’Europa unita, verso la nostra casa comune – tutte le nazioni europee. Una casa che deve essere pacifica!”. Mentre sui sociali la Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen si è congratulata con Ucraina e Moldavia “per l’apertura dei negoziati di adesione. È un’ottima notizia per i cittadini ucraini, moldavi e per l’intera Unione europea. Il cammino che ci attende sarà impegnativo ma ricco di opportunità. Vi auguriamo un inizio positivo dei negoziati!”. E, infine, per quanto riguarda l’Ue, grazie al Fondo di Assistenza per l’Ucraina all’interno dell’Epf, l’Ue continuerà a sostenere la fornitura di equipaggiamento militare all’Ucraina con 5 miliardi per il 2024.

Sanzioni e contro-sanzioni

Nel frattempo il Cremlino risponde alle sanzioni dell’Unione europea e “come misura di ritorsione” alla decisione del Consiglio dell’UE del 17 maggio di vietare qualsiasi attività di trasmissione di tre media russi (RIA Novosti, MIC Izvestia e Rossiyskaya Gazeta), sono state imposte contro-limitazioni all’accesso dal territorio della Federazione Russa alle risorse di trasmissione di oltre ottanta media degli Stati membri dell’UE e di “operatori mediatici paneuropei che diffondono sistematicamente informazioni inesatte sullo svolgimento dell’operazione militare speciale”. È quanto si legge sul sito del ministero della Difesa della Federazione Russa. Tra le testate italiane ci sono RaiNews, Repubblica, La Stampa e La7. Anche Pechino protesta contro le sanzioni imposte dall’Unione europea a 19 aziende cinesi accusate di sostenere la guerra russa all’Ucraina.

Se vince Trump

Due dei principali consiglieri di Donald Trump hanno presentato un piano per porre fine alla guerra in Ucraina, in caso di una vittoria nelle presidenziali di novembre. Il piano, firmato da Keith Kellogg e Fred Fleitz, prevede che l’Ucraina riceva ancora armi americane solo se entrerà in trattative di pace con la Russia. Allo stesso tempo, gli Stati Uniti avvertiranno Mosca che qualsiasi rifiuto di negoziare porterà a un maggiore sostegno all’Ucraina. Dal Cremlino rispondono che non sanno nulla di questo piano di pace, ma che qualora fosse la nuova Amministrazione americana dovrà tenere conto dei dati di fatto reali.

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