sabato, 28 Settembre, 2024
Ambiente

Sostenibilità nelle isole minori, una sfida ancora da vincere

Secondo il VI rapporto redatto da Legambiente e Cnr-Iia, il cammino verso la sostenibilità ambientale nelle isole minori italiane procede a passo lento, con un indice medio di performance del 46% che riflette le sfide ancora da affrontare per abbracciare il “green”. Il dossier “Isole sostenibili” a cura dell’Osservatorio sulle isole minori di Legambiente e Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-IIA), traccia il percorso dell’avanzamento della transizione ecologica in queste isole, evidenziando sia le criticità che le potenzialità di questi territori unici.

Con caratteristiche simili alle piccole isole del mondo, le isole minori italiane si trovano ad affrontare la doppia sfida di conservare la propria biodiversità e ricchezze naturali uniche, mentre subiscono gli impatti dei cambiamenti climatici. Tuttavia, il loro isolamento le rende un laboratorio ideale per sviluppare modelli innovativi e sostenibili, necessari per fronteggiare le sfide ambientali globali più urgenti.

“Isole sostenibili 2024”

Il rapporto “Isole sostenibili” analizza con attenzione l’evoluzione della transizione ecologica in queste isole e individua i settori prioritari in cui è necessario concentrare gli sforzi per accelerare il processo. Queste azioni sono fondamentali poiché la transizione ecologica del Paese passa anche attraverso questi territori.

L’indice medio di performance al 46%, calcolato sulla base dei dati relativi a consumo di suolo, gestione dei rifiuti e della risorsa idrica, sviluppo delle rinnovabili, mobilità e aree naturali protette nelle 26 isole minori prese in esame, fotografa il lento progredire della loro transizione ecologica. E nella fotografia attuale, Capri e l’Isola di Sant’Antioco in Sardegna si distinguono con un indice di sostenibilità rispettivamente al 62% e al 60%. Altri territori come l’Isola del Giglio, le Isole Tremiti e Ustica si collocano oltre il 50%, dimostrando progressi significativi. D’altra parte, isole come Ischia, le Eolie e La Maddalena mostrano performance al di sotto del 40%, con l’isola di Salina che necessita di un intervento urgente, con un indice di sostenibilità inferiore al 20%.

Isole lontane dagli obiettivi

I seguenti dati indicano che vi è ancora molto lavoro da fare per raggiungere gli obiettivi europei e nazionali. Nel 2022 il valore medio della raccolta differenziata, calcolato sulla base di dati Ispra e relativo ai 33 comuni afferenti alle 26 isole minori analizzate, si attesta al 56%, al di sotto dell’obiettivo europeo del 65%. Secondo i dati Istat relativi al 2018 sul tema della dispersione idrica, la perdita di rete media sulle isole minori è del 40%, mentre per quanto riguarda il tema energetico, i dati GSE del 2021 indicano la necessità di un cambio di passo delle isole minori: le zone insulari non interconnesse raggiungono poco più del target per il solare fotovoltaico indicato nel decreto ministeriale del 2017 sullo sviluppo delle rinnovabili nelle piccole isole. Sul solare termico gli obiettivi fissati dal medesimo DM sono invece molto lontani (la media è il 16,21%). La mobilità rimane un altro punto critico, con un’elevata prevalenza di utilizzo dell’auto privata per gli spostamenti: i dati ACI 2022 mostrano che anche nelle isole minori permane l’utilizzo prevalente dell’auto privata: 63 auto ogni 100 abitanti.

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