sabato, 16 Novembre, 2024
Esteri

Mosca: “Pronti a trattare con gli Usa” sulla sicurezza globale

Kuleba: per la pace continueremo a parlare anche con la Cina

L’Ucraina ora attacca il territorio russo e prende di mira le raffinerie di petrolio Afip, Ilya, Krasnodar e Astrakhan e le stazioni radar e i centri di intelligence elettronica nella regione di Bryansk e in Crimea. Contemporaneamente apre al percorso di pace proposto dalla Cina, mentre Putin torna a parlare della “dottrina nucleare” russa e il Presidente turco Erdogan prepara due incontri importanti: prima con Putin e poi con Biden. Il dialogo tra Russia e Stati Uniti è più che mai necessario e “Mosca è pronta, ma è interessata solo a un dialogo che sia globale e che comprenda anche i temi della partecipazione degli Usa nel conflitto ucraino”. Lo ha dichiarato il portavoce del Cremlino,Dmitri Peskov, sottolineando che “le questioni da trattare si stanno accumulando e ci sono molti problemi legati all’architettura della sicurezza globale”.

Erdogan incontrerà Putin e Biden

Nel frattempo il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, ha detto: “La Cina sta studiando attentamente i risultati del Vertice sulla pace tenutosi in Svizzera, quindi il dialogo di Kiev con Pechino sulla fine della guerra scatenata dalla Russia continuerà.” Poi ha continuato dicendo: “Penso che il fattore decisivo per la Cina nella decisione di non partecipare al vertice sia stata la nostra posizione di principio secondo cui la Russia non sarebbe stata presente. Tuttavia sappiamo che Pechino sta studiando i risultati del vertice con molta attenzione e sono convinto che continueremo la nostra conversazione con la Cina sulla fine della guerra in Ucraina”, ha detto Kuleba che ha aggiunto: “Dobbiamo lavorare con tutti.” Mentre dopo il patto di reciproca difesa firmato nei giorni scorsi da Putin e Kim Joung-un, insorge la Corea del Sud che ha deciso di rivedere la sua posizione sul divieto di invio di armi all’Ucraina e ha convocato l’ambasciatore russo a Seul. Ma Mosca replica: “Non accettiamo ricatti”. Qualche speranza di pace viene anche dal Presidente turco Recep Tayyip Erdogan, che ha annunciato di avere in programma incontri con l’omologo russo, Vladimir Putin, agli inizi di luglio, e successivamente con il Presidente americano, Joe Biden, a margine del vertice della Nato in programma a Washington dal 9 all’11 luglio.

La nuova dottrina nucleare

La Russia, però, sta anche pensando a possibili cambiamenti nella sua dottrina nucleare. Lo ha sottolineato il Presidente russo, Vladimir Putin spiegando che “ciò è dovuto al fatto che stanno emergendo cambiamenti” e che “il potenziale nemico sta lavorando sull’abbassamento della soglia per l’uso delle armi atomiche”. In particolare, ha aggiunto Putin, si stanno sviluppando ordigni nucleari esplosivi a bassissima potenza. “Sappiamo che nei circoli di esperti in Occidente ci sono idee secondo cui tali armi potrebbero essere utilizzate” e quindi “siamo obbligati a prestare attenzione.” A Putin ha risposto indirettamente il generale del Pentagono, Pat Ryder: “Fino a questo momento non abbiamo visto nulla che ci costringa a modificare l’atteggiamento delle nostre forze strategiche.”

Raid di droni e distruzioni

L’esercito di Kiev ha dichiarato di avere colpito siti russi di stoccaggio e di preparazione per l’uso di droni, edifici di addestramento, punti di controllo e di comunicazione per i droni che vengono lanciati da Krasnodar. In seguito all’attacco c’è stata una serie di esplosioni e un incendio. Nella notte del 21 giugno l’esercito ucraino ha reso noto che “veicoli aerei senza pilota hanno attaccato le raffinerie di petrolio Afip, Ilya, Krasnodar e Astrakhan. Sono state inoltre colpite stazioni radar e centri di intelligence elettronica degli invasori russi nella regione di Bryansk e nella Crimea temporaneamente occupata”. Le forze armate russe, da parte loro, dichiarano che hanno abbattuto nella notte 114 droni lanciati della forze armate ucraine e distrutto sei imbarcazioni senza pilota.

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